20.9 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

Campania, il pericoloso allarme: non studia né lavora il 40% dei giovani tra i 18 e i 29 anni

PUBBLICITÀ

Il recente rapporto dell’istituto Svimez ha gettato luce su una realtà spesso trascurata ma profondamente significativa: la situazione occupazionale dei giovani nel Mezzogiorno. In particolare, la regione della Campania, insieme alla Sicilia e alla Calabria, si trova di fronte a sfide significative riguardanti l’istruzione e l’occupazione giovanile.

Uno dei dati più allarmanti riguarda il fatto che ben il 40% dei giovani campani tra i 18 ei 29 anni non studia né lavora, rientrando nella categoria dei cosiddetti “neet” (Not in Education, Employment or Training). Questo fenomeno è riflesso anche nella situazione economica delle famiglie, con oltre il 20% che vive in condizioni di povertà, una percentuale che si replica anche in Puglia, Calabria e Sicilia.

PUBBLICITÀ

La regione campana, nonostante alcuni segnali positivi riguardo alla previsione di crescita del PIL nel triennio 2023-2025, ha subito una perdita del 5% del PIL negli ultimi venti anni. Questo è in netto contrasto con la crescente prosperità del Nord-Est, in particolare della Lombardia (+14%) e del Veneto (+10%). La situazione economica è ulteriormente complicata dalla precarietà del lavoro, che continua a essere un problema diffuso nel Mezzogiorno.

Aumento “neet” in Campania

Un elemento chiave evidenziato dal rapporto Svimez è il legame tra crescita economica e indice di precarietà del lavoro. Le regioni che hanno registrato una crescita più significativa mostrano livelli di precarietà del lavoro più contenuti, mentre il Mezzogiorno rimane indietro nonostante una buona performance della produttività nelle ore di lavoro.

Il rapporto sottolinea anche l’impatto negativo dei rincari dei prezzi, in particolare sull’energia e sull’alimentare, che incidono in misura maggiore sulle famiglie a reddito più basso. Tuttavia, si osserva una tendenza al rientro delle tensioni inflazionistiche dalla fine del 2023.

In questo contesto, diventa chiaro che sono necessarie politiche mirate per affrontare le sfide strutturali che affliggono il Mezzogiorno. Investimenti nell’istruzione e nella formazione professionale, insieme a misure volte a favorire la creazione di posti di lavoro stabili e dignitosi, possono contribuire a invertire la tendenza attuale e a promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile.

Tuttavia, per realizzare pienamente il potenziale del Sud Italia, è necessario affrontare anche questioni più ampie, come la lotta alla corruzione, il potenziamento delle infrastrutture e la promozione di un clima imprenditoriale favorevole. Solo attraverso un impegno concertato a tutti i livelli, sia pubblici che privati, sarà possibile superare le disparità regionali e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani.

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

In scooter ad Ischia con oltre un chilo di hashish: arrestati due ventenni napoletani

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato di Ischia, nel transitare in via Cretaio di Barano d’Ischia, hanno...

Nella stessa categoria