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sabato, Aprile 27, 2024
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Sesso, l’allarme dei medici: “Giovani usano meno precauzioni, boom malattie”

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Gli allarmi dei medici risuonano con chiarezza: i giovani stanno adottando comportamenti sessuali rischiosi, con un calo nell’uso delle precauzioni contraccettive che si traduce in un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili. L’attenzione, prima focalizzata sulla pandemia da Covid, sembra essersi distolta da questa importante tematica, con conseguenze preoccupanti.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, la percentuale di giovani che utilizzano contraccettivi durante i rapporti sessuali è diminuita significativamente negli ultimi anni, passando dall’80-85% nel 2010 al 70% nel 2022 nella fascia di età 13-15 anni. Nonostante la conoscenza dei contraccettivi rimanga elevata, molti giovani sembrano trascurare l’importanza della protezione durante i rapporti.

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Sale la preoccupazione, malattie sessualmente trasmissibili in aumento

La VI rilevazione 2022 del sistema di sorveglianza Hbsc Italia conferma questa tendenza preoccupante: il 20% dei 15enni dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi, con una percentuale di utilizzo del preservativo del 66%. Tuttavia, l’11,9% utilizza la pillola contraccettiva e il 56,3% si affida al coito interrotto, un metodo meno affidabile e più rischioso.

Il panorama delle malattie sessualmente trasmissibili in Italia evidenzia un aumento significativo di casi, con la clamidia più che raddoppiata rispetto al 2020 e la sifilide triplicata. La gonorrea ha sperimentato una crescita ancora più drammatica, con un sestuplo dei casi tra i 15-19enni.

Ma cosa ha causato questo cambiamento comportamentale? Gli esperti indicano una riduzione dei programmi di informazione sui temi della sessualità, sia a livello nazionale che nelle scuole, a causa della pandemia da Covid.

La risposta a questa emergenza richiede azioni concrete da parte delle istituzioni. Il documento-proposta “Linee di indirizzo per l’educazione all’affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva nelle scuole“, sviluppato in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e altre istituzioni, rappresenta un passo avanti fondamentale. Questo documento, se approvato, fornirebbe un quadro generale per lo sviluppo di programmi educativi nelle scuole italiane, colmando un grave ritardo rispetto ad altri Paesi europei dove l’educazione sessuale è già obbligatoria da anni.

Parallelamente, il Progetto EduForIST del ministero della Salute sta portando avanti un progetto pilota nazionale nelle scuole italiane per il terzo anno consecutivo, promuovendo l’educazione sessuale e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

 

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