11 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

Caso Cucchi, condannati il maresciallo Mandolini e il carabiniere Tedesco 

PUBBLICITÀ

La Corte di appello di Roma ha condannato Roberto Mandolini e  Francesco Tedesco: 3 anni e 6 mesi per il maresciallo e 2 anni e 4 mesi per il carabiniere nell’ambito del caso Cucchi. Si pronuncia a poche ore dalla prescrizione, che scatta alla mezza notte di oggi, la Corte nel processo d’appello bis sul pestaggio di Stefano Cucchi. Entrambi sono accusati di falso.

Condannati per il caso ‘Stefano Cucchi’

Il carabiniere Francesco Tedesco è stato il primo a parlare di pestaggio facendo così riaprire il caso, motivo per cui il procuratore aveva chiesto per lui l’assoluzione. Per il maresciallo Mandolini, invece, la richiesta era di 3 anni e otto mesi. All’epoca dei fatti Mandolini era il comandante della stazione Appia. In quest’ultima quella notte venne portato Stefano Cucchi dopo il fermo. L’accusa chiedeva otto anni per il Maresciallo Mandolini per aver falsificato il verbale d’arresto. Tra le svariate incongruenze vi è anche l’attestazione di un fotosegnalamento, nella realtà, mai avvenuto.

PUBBLICITÀ

Il suo collega, nonché ormai testimone principale, Francesco Tedesco ha raccontato che la sera del 15 ottobre 2009: “quando arrivammo alla caserma Appia in ufficio il verbale era già pronto e il maresciallo Roberto Mandolini mi disse di firmarlo. Cucchi non volle firmare i verbali“. Il PM Giovanni Musarò ha infatti dichiarato che è stato proprio quel verbale falsificato l’inizio del depistaggio della verità sul caso Cucchi.

Le dichiarazioni del carabiniere Tedesco 

Fu portato in carcere perché il maresciallo Mandolini scrisse nel verbale di arresto che era un senza fissa dimora. Ma lui era residente dai genitori, senza quella dicitura forse sarebbe finito ai domiciliari e oggi non saremmo qui. Questo giochetto gli è costato la vita. Il verbale di arresto è il primo atto di depistaggio di questa vicenda, perché i nomi di Tedesco, Di Bernardo e D’Alessandro non sono nel documento” spiega il PM. Fondamentali nello svolgimento del caso sono state le dichiarazioni del carabiniere Tedesco.

Prima di andare dal pm per essere sentito dissi a Mandolini ‘ma ora cosa devo fare?’ e lui mi rispose ‘non ti preoccupare, ci penso io, devi dire che (Cucchi, ndr) stava bene. ‘Devi seguire la linea dell’arma se vuoi continuare a fare il carabiniere’” così racconta Tedesco. “Quando lesse la nota di servizio disse che non andava bene e che avrei dovuto cestinarla perché avremmo dovuto redigerne una seconda in sostituzione della prima. Il contenuto di tale annotazione fu dettato da Mandolini” racconta il collega. Questa la nota dettata da Mandolini: “È doveroso rappresentare che, durante l’accompagnamento, il pervenuto non lamentava nessun malore, ne faceva alcuna rimostranza in merito“. I Magistrati inoltre sostengono che i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro avessero già picchiato Stefano Cucchi.

Il maresciallo Roberto Mandolini è stato colui che si è sentito talmente intoccabile da continuare per anni a offendermi sui social raccontando la sua verità con la sua divisa piena di stellette” queste le parole di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. Continua poi: “mi auguro che Mandolini non la faccia franca. Vado avanti con la forza che mi danno tutti quei romani che quotidianamente incontrandomi mi dicono ‘daje Ilaria’“.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Peppe Di Napoli ospite a ‘Verissimo’: “Ci regalerà un bellissimo racconto di vita”

Peppe di Napoli sarà ospite di Silvia Toffanin a Verissimo sabato 27 aprile. Il pescivendolo napoletano star dei social...

Nella stessa categoria