Domani sera andrà in onda a Le Iene un secondo servizio rigaurdante quello che viene definito lo scandalo arbitrale e che ha come protagonista un arbitro con il volto travisato e la voce camuffata, ma chi è davvero l’arbitro? Di chi si tratta?
Chi è l’arbitro del servizio de Le Iene?
Alle domande ha parzialmente risposto Filippo Roma, giornalista de Le Iene ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “L’arbitro incappucciato che ho intervistato è ancora in attività, parliamo di uno che la domenica va a San Siro, all’Olimpico, al Maradona. Insomma, uno che arbitra ancora in Serie A”.
Insomma il giornalista non ha svelato l’identità della sua fonte, ma ha fornito particolari interessanti che attesterebbero l’attendibilità dell’arbitro che domani sarà nuovamente protagonista in prima serata su Italia 1.
Scandalo arbitri, presa di posizione dell’Aia contro le Iene
Appare scontato, a questo punto, che in seguito alla messa in onda del secondo servizio, l’associazione italiana arbitri prenderà nuovamente posizione, come già fatto in occasione della prima messa in onda con una nota a difesa della classe arbitrale e dello stesso designatore Ginaluca Rocchi.
Servizio Iene con arbitro anonimo, la replica dell’Aia
“L’associazione italiana arbitri ritiene inaccettabili le accuse lanciate ieri sera, peraltro in forma anonima, tramite una trasmissione televisiva. Si tratta di illazioni che non hanno alcun fondamento concreto. La gestione tecnica della Can, così come di tutte le altre commissioni Nazionali, si basa su precise valutazioni riferite alle prestazioni arbitrali. Se qualcuno ritenesse di avere elementi concreti su quanto dichiarato durante la trasmissione, da parte di una persona con il volto nascosto e la voce alterata, si faccia avanti e segua i canali ufficiali portando le prove.
Noi, confermando la fiducia a Gianluca Rocchi e a tutta la sua commissione, riteniamo che invece vi sia assoluta insussistenza delle accuse lanciate, volte solo a gettare un’ombra su un importante lavoro che si sta portando avanti. Riteniamo che se dietro a tale mossa ci fossero motivi di politica interna, sarebbe un fatto molto grave, perché questo significherebbe non volere bene a questa associazione”.
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