«Cirù tu quanti figli tieni? Tieni dieci figli? Allora mettiti in testa che la morte di mio nipote vale quanto la vita dei tuoi dieci figli». Questa la frase emblematica che descrive l’inizio della faida del principino, la morte di Vincenzo Esposito, nipote prediletto del boss Licciardi. La frase pronunciata da Maria Licciardi a Paolo Di Lauro alias ‘Ciruzz o milionario’ inaugura la prima grande faida dell’area nord. Il contrasto che avrebbe portato alla morte di Esposito nacque da un alterco in una discoteca di Posillipo tra il gruppo riconducibile ai Licciardi e un altro vicino ai Prestieri inquadrati nel clan Di Lauro. Una rissa poi degenerata in una serie di vendette incrociate fino alla morte di Esposito.
Il boss Paolo Di Lauro, indicato come il mandante dell’omicidio di Francesco Fusco, uno dei partecipanti al delitto, ha rimediato il carcere a vita. Trent’anni per i fratelli Guido e Raffaele Abbinante, ergastolo anche per Raffaele Perfetto ‘colonnello’ del clan Lo Russo.
Per quanto riguarda le altre condanne Rito Calzone ha rimediato 18 anni e 8 mesi per l’omicidio di Ciro Cianciulli: grazie alla linea difensiva seguita dal suo legale, l’avvocato Luigi Senese, Calzone si è visto riconoscere le circostanze attenuanti generiche equivalenti alla premeditazione. Tra gli altri condannati vi sono Ettore Sabatino 16 anni, Giuseppe Lo Russo 20 anni, Gennaro Trambarulo 20 anni, Maurizio Prestieri 18 anni, Antonio Leonardi 14 anni.
