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giovedì, Maggio 30, 2024
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Concetta uccisa dopo la denuncia: il braccialetto elettronico non ha segnalato gli spostamenti dell’ex marito

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Si svolgerà domani l’udienza per la convalida del fermo di Franco Panariello. L’operaio di Torre del Greco è accusato di aver ucciso a coltellate la moglie Concetta Marruocco, da cui si stava separando. L’accusa, sostenuta dal Pm Paolo Gubinelli, nei confronti del reo confesso è di omicidio con più aggravanti. Futili motivi, legame di parentela con la vittima, presenza di una persona di minore età e uso di arma per il quale è contestato anche il porto abusivo. Tra gli aggravanti ci sarebbe anche la premeditazione. L’uomo infatti aveva con sé il coltello da cucina con il quale ha colpito 15 volte la moglie a casa di lei. Dopo esservi entrato grazie a un mazzo di chiavi che era rimasto in suo possesso nonostante vivesse altrove.

L’assassino era già sotto processo dopo la denuncia di gravissime violenze in famiglia presentata dalla moglie. Era infatti stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento all’abitazione dove vivevano la vittima e la figlia 16enne. Un braccialetto elettronico doveva controllare i suoi spostamenti. Un meccanismo che, a quanto pare, non avrebbe funzionato nella notte tra venerdì e sabato. Il reo confesso ha potuto lasciare la sua casa di Cancelli di Fabriano e raggiungere l’appartamento di Cerreto d’Esi, distante 17 chilometri. Ha, a quel punto, svegliato la moglie e l’ha uccisa, per poi chiamare la figlia, affinché allertasse i carabinieri, a cui si è consegnato.

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Sono in corso verifiche dei carabinieri per accertare che cosa sia accaduto al braccialetto elettronico. L’uomo non abitava più nella casa di famiglia dove si è consumato il delitto: era sottoposto a divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. Meccanismo che, però, a quanto pare, non avrebbe mandato alert di violazione della misura quella notte.

L’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo della vittima non è stato ancora affidato: se fosse affidato domani mattina non è escluso che l’accertamento autoptico possa avvenire nella stessa giornata. “E’ una grande tragedia quella avvenuta a Cerreto d’Esi e colpisce questa comunità e questa famiglia. Preghiamo e stiamo vicino ad ogni famiglia affinché questi gestì non si ripetano mai più”. Si era raccolto in preghiera, non appena saputa la notizia del femminicidio avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi nella cittadina in provincia di Ancona, l’arcivescovo di Camerino-San Severino e vescovo di Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara.

Oggi, durante le messe, l’accaduto è stato motivo di riflessione. Dal vescovo un appello alla preghiera ma anche “un grande abbraccio al minore che non dovrà essere lasciato solo in questo momento drammatico”. “Non chiudetevi mai nell’isolamento: – ha detto monsignor Massare – davanti a un disagio cercate sempre una strada, un aiuto, prima che sia troppo tardi”.

La vittima era una donna coraggiosa, che ha avuto la forza di parlare e di accettare di vivere per un periodo in una struttura protetta, indossando braccialetti elettronici: lei e la figlia. La collega Ticani conserva un messaggio in cui dopo questo periodo le scriveva che ‘finalmente’ tornava a casa”. Così Luca Talevi, reggente della Fp Cisl Marche, il sindacato al quale era iscritta Concetta Marruocco. Erano stati proprio i colleghi del sindacato ad accompagnarla al centro anti-violenza di Ancona, perché potesse usufruire dei benefici per le donne vittime di violenze. “Eravamo a conoscenza della situazione familiare drammatica che perdurava da anni – ricorda Talevi – e grazie all’apporto di Paola Ticani, responsabile della Fp Cisl Sanità Macerata, le siamo stati vicino”. Per il responsabile marchigiano della funzione pubblica della Cisl “non ci sono parole per esprimere dolore e sconcerto per un evento di enorme gravità, accaduto a una donna che si era affidata alle istituzioni per tutelare lei e la figlia minorenne che adorava”.

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