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sabato, Aprile 27, 2024
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Eugenio muore a 29 anni in ospedale: non c’era una barella per i soccorsi

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E’ possibile morire a soli 29 anni in ospedale solo perchè mancano gli strumenti base ma essenziali di cui un pronto soccorso dovrebbe disporre? A quanto pare si, questa tragedia è successa a Corigliano.

Eugenio Bisogni morto a soli 29 anni

Eugenio Bisogni era il nome del ragazzo deceduto nel pronto soccorso dell’ospedale Nicola Giannettasio di Corgliano-Rossano. Il ragazzo era in attesa di essere imbarellato e trasferito in ambulanza all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza per problemi respiratori conseguenti a un’infezione dentale non curata bene.

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Purtroppo però l’ambulanza giunta da Castrovillari non era stata informata da nessuno dell’ospedale del Giannettasio dello stato del ragazzo, in sovrappeso. Dunque  una volta giunti al pronto soccorso i medici non disponevano della barella adatta a sostenere il peso del ragazzo per il trasporto.

Questa mancanza di comunicazione, il tergiversare, una distanza di mobilità da un ospedale all’altro di un tempo di circa 50 min; hanno portato ad un trascorre di tempi drammatici in cui si sarebbe potuto probabilmente salvare la vita del povero Eugenio: morto a causa di un infarto.

Una richiesta di giustizia da parte di amici e familiari

Ad oggi la famiglia richiede giustizia, ma soprattutto la verità. In quel tempo morto di blocchi e indecisioni si sarebbe potuta salvare la vita del giovane Eugenio? Il papà adottivo, il noto dottore commercialista coriglianese Carlo Plastina, già presidente dell’Ordine dei commercialisti di Rossano, questa notte ha formalizzato una circostanziata denuncia ai carabinieri, invocando che sul corpo di Eugenio la magistratura disponga l’autopsia.

Per ora si conosce solo una prima parte degli avvenimenti accaduti. Già nei giorni precedenti il povero Eugenio era stato accompagnato dai familiari al Pronto soccorso dell’ospedale Guido Campagna. Qui il ragazzo era stato dimesso semplicemente con la prescrizione di una bombola d’ossigeno da usare a casa. Ma con il trascorrere delle ore la situazione è andata solo peggiorando, la famiglia così aveva deciso di portarlo al  Pronto soccorso del Giannettasio, dove in fine è avvenuta la tragedia.

Parole di protesta contro l’Asp cosentina in onore di Eugenio

Infine in queste ultime ore in segno di  protesta, sul portone dell’Asp cosentina uno striscione. Come ultima istanza le dure parole del gruppo La Base di Cosenza: “L’ennesima vita stroncata dalla malasanità, dalla privatizzazione funzionale ai potentati locali, da chi continua a raccontarci favole sul cambiamento e si dice ottimista…”

Continua poi ancora: “Un ragazzo di 29anni può morire a partire da un’infezione non curata bene? Sì. In Calabria, in Italia, è normale. Si può morire perché non si dispone di una barella adatta al trasporto di una persona con un caso clinico particolare? È davvero possibile continuare ad affidarsi alla fortuna quando l’ambulanza che sta venendo a prenderti deve percorrere oltre 50 minuti di strada provinciale?”

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