Nessuno sconto per gli Abbinante. Questa la decisione presa qualche giorno fa dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli che hanno rimediato l’ergastolo per i cugini Arcangelo e Gennaro Abbinante e per l’affiliato Giovanni Carriello. Confermata dunque la decisione presa in primo grado per i tre in merito all’omicidio del ras della Vanella Grassi Salvatore Barbato e per Luigi Russo, quest’ultimo totalmente estraneo alla malavita (leggi qui l’articolo). Il duplice omicidio avvenne durante la terza faida di Scampia quando impazzava lo scontro tra la Vanella Grassi e gli Abete-Abbinante: quel 9 ottobre 2012 il reale obiettivo era proprio Barbato e, stando al racconto di diversi collaboratori di giustizia, i due cugini fecero fuoco colpendo anche Russo la cui unica colpa fu di essersi trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Secondo il racconto dei collaboratori di giustizia, i cugini Gennaro Abbinante, figlio di Guido, e Arcangelo, figlio di Antonio, uscirono dall’abitacolo di un’auto guidata da Giovanni Carriello, scarcerato da poche settimane. I due erano armati di pistole e fecero fuoco, poi Arcangelo si accorse dell’errore e urlò al cugino: “Non è lui”. A Russo fu evitato il colpo di grazia, lo stesso che Arcangelo Abbinante esplose all’indirizzo di Barbato che non ebbe scampo.
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