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sabato, Aprile 27, 2024
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Lascia il carcere ‘barbetella’: è legato al boss defunto di Qualiano e agli Abbinante

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Lascia il carcere ed ottiene i domiciliari Giuseppe Marra  marito di Costanza Pianese, figlia del boss defunto Nicola Pianese alias O mussuto e di Raffaella D’Alterio detta ‘a muciona. Come riporta Cronache di Napoli, Marra è stato scarcerato nonostante l’accusa e sebbene in primo grado abbia rimediato una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il 26enne, residente a Secondigliano. è ritenuto dagli inquirenti vicino al clan D’Alterio-Pianese. operante sul territorio di Qualiano e nei comuni limitrofi. Ma è anche imparentato con la famiglia Abbinante di Scampia. Nel marzo del 2016 Marra fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Napoli in sostituzione dei domiciliari ai quali era sottoposto per legge droga. In quell’occasione i carabinieri lo sorpresero nella sua abitazione insieme ad altri uomini che sono poi stati denunciati alila Procura della Repubblica. Per le forze dell’ordine l’uomo era impegnato in un incontro con altri esponenti della criminalità

Il precedente

Una delle persone, poi identificata per Giuseppe Marra, pregiudicato di 26anni, alias “barbetella”, legato da vincoli di parentela al gruppo camorristico Abbinante, ala scissionista della prima faida di Scampia, nonché coniugato con la figlia del defunto boss Nicola Pianese, di Qualiano (NA) conosciuto come “o’Mussuto”, alla vista degli agenti di Polizia, riconosciuti seppur a bordo di auto civetta, si allontanava frettolosamente, portandosi dietro una borsa.
Uno dei poliziotti, disceso dall’auto, ha subito inseguito il pregiudicato che, vistosi alle strette, durante la fuga a piedi, si è disfatto dapprima di un caricatore e poi di un’arma, il tutto custodito all’interno della borsa che portava con se.
Il poliziotto rimasto in auto, abilmente, dopo aver raggirato l’edilizia popolare nella zona, raggiungeva il luogo ove il 26enne era diretto, precludendogli così ogni possibilità di fuga.
L’arma, una pistola semiautomatica del tipo Tanfoglio, modello P41S, calibro 9, completa di caricatore contenente 9 cartucce, è risultata con la matricola abrasa, inoltre, grazie ad un compensatore di rinculo, posto all’estremità della canna, ne garantiva l’esatta precisione.
Sottoposte a controllo anche le altre 5 persone che si intrattenevano con Marra, risultate tutte affiliate e imparentate al clan Abbinante, una delle quali, sottoposta alla misura della semilibertà, è stata segnalata all’Ufficio di Sorveglianza.
Marra, scarcerato da soli 8 mesi dalla casa Circondariale di Poggioreale, è stato condotto nuovamente in carcere dai poliziotti, perché responsabile dei reati di detenzione e porto abusivo di arma da sparo e relativo munizionamento, nonché per ricettazione.
Sarà la Polizia Scientifica che, attraverso esami tecnico balistici, accerterà se la pistola sia stata usata nei recenti episodi di sangue.

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