Calano le richieste di Reddito di Cittadinanza in tutta Italia; secondo i dati Inps l’importo medio erogato nel mese di marzo è di 572 euro. Il sussidio ideato e messo in atto dal partito pentagonale è stato messo in discussione negli ultimi mesi, con il neo governo Meloni, subendo svariate modifiche.
Il Reddito di Cittadinanza ha sempre riscosso pareri contrastanti tra la politica italiana. C’è chi si schiera completamente contro, chi lo appoggia e chi invece sostiene sia una misura giusta ma debba avere delle regole più “ferree”. Di questo avviso pare essere il neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la sua “squadra”. Più volte infatti il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso la sua sul sussidio economico.
La posizione di Giorgetti sul Reddito di Cittadinanza pare essere chiara da tempo; la misura necessita di regole serrate, soprattutto sui requisiti per i percettori. In questi mesi la riforma pentagonale ha infatti già subito svariate ipotesi di modifica, prima su tutte quella del “cambio nome”. Gli ultimi dati Inps dimostrano che i cambiamenti hanno dato i primi effetti.
Calano le richieste del Reddito di Cittadinanza
Nei primi tre mesi del 2023 le richieste di Reddito di cittadinanza sono state quasi 300 mila (299.467), il 25% in meno rispetto all’analogo periodo del 2022. A scriverlo è l’Inps nell’Osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza. Nel primo trimestre i percettori di almeno una mensilità di RdC (o pensione di cittadinanza) ammontano a 1.238.019 e l’assegno medio mensile è di 569,55 euro. L’importo medio erogato nel mese di marzo è di 572 euro.
Tra gennaio e marzo 2023 il Reddito di Cittadinanza è stato revocato a circa 27 mila nuclei, mentre i nuclei decaduti dal diritto nei primi tre mesi del 2023 sono stati 111 mila.
