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domenica, Aprile 28, 2024
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Ingoiata con un bacio ed espulsa dal retto, così il ras di Ponticelli faceva entrare la droga in carcere a Secondigliano

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Il bacio è un gesto tra innamorati reso immortale da Paolo e Francesca di Dante Alighieri, da Romeo e Giulietta di William Shakespeare e da Lesbia di Catullo. In questo caso, però, l’effusione non serve a manifestare affetto, bensì, a nascondere le consegne di droga agli occhi della polizia penitenziaria del carcere di Secondigliano.

I protagonisti della vicenda appartengono al cartello camorristico dei De Luca Bossa – Minichini -Casella, dunque, la ricostruzione dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia non ha alcuna aspirazione letteraria. Infatti sono stati indagati Michele Minichini, la sorella Martina, la compagna Gabriella Onesto e la cugina Mariarca Gala: tutti accusati dalla Procura di aver introdotto marijuana in cella.

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IL RAS, LA COMPAGNA E I PARENTI

Tutto sarebbe partito dal ras Minichini, conosciuto nell’ambiente con il soprannome ‘a tigre, che avrebbe chiesto ai familiari di farsi consegnare la droga in occasione dei colloqui in carcere. Già nell’aprile del 2019 si sarebbe registrato il primo passaggio di droga al colloquio, inoltre, il ras del clan avrebbe dato istruzioni precise alla compagna: “L’arrotoli proprio stretto stretto che quando… pure ingoiare lo caco bello perché tre ore e vado a cacare. Mi metto un guanto… prendo… e ce lo metto in culo però dritto dritto. Capito?”.

La consegna, però, sarebbe stata fatta dalla cugina attraverso il passaggio dell’involucro sul tavolo. Il misterioso oggetto sarebbe stato messo in tasca da Minichini e successivamente lo avrebbe nascosto nel retto. Secondo la penitenziaria era chiaro che il pacchetto contenesse la droga, ma alla fine del colloquio le ispezioni hanno dato esito negativo.

Onesto, però, avrebbe avuto paura di essere scoperta così come confessa al telefonico e, soprattutto, l’aumento dei controlli nel penitenziario le avrebbe causato una forte preoccupazione: “Quello non sta proprio bene con la testa. Ma chi si deve fare arrestare, fa arrestare la cugina ma io no!“.

LE CONSEGNE AL ‘BACIO’ AL RAS MINICHINI

Minichini sarebbe riuscito, attraverso l’aiuto di un altro familiare, ad organizzare una nuova consegna all’inizio del maggio seguente e, proprio in quel periodo, che gli inquirenti avrebbero avuto la certezza dell’arrivo della droga nel penitenziario. Quindi Onesto si sarebbe occupata del confezionamento, mentre il passaggio dell’involucro sarebbe stato effettuato tramite un bacio scambiato tra il ras e la sorella Martina. Quell’effusione sarebbe stata immortalata dalle telecamere installate all’interno sala colloqui, in seguito, Michele ‘a tigre avrebbe confidato di avere avuto la difficoltà ad ingoiare l’involucro.

Poi il camorrista ponticellese avrebbe spiegato alla sorella: “Così stai a sentire me, nel bacio me li passi. Non rischiamo… Li meniamo dentro e li faccio sempre fessi e contenti“. Verso la fine del colloquio il fratello di Martina pensa di averla fatta franca: “Devo fare un cannone tanto di erba, devo appicciare tutta la sezione“.

“L’HO VISTO IN TV”

Stesso contesto, stessa metodologia anche per Onesto. Infatti il 29 maggio 2019 i frame catturano il bacio tra i due compagni. Minichini avrebbe imparato il metodo di confezionamento da un programma incentrato sulla vita dei ‘corrieri ingoiatori’ dei cartelli sudamericani: “Ieri sera ha fatto un programma, Narcos, facevano vedere tutti i neri che si ingoiava la roba, lo cacavano, cosa facevano, un succo di frutta freddo ed un biccherne di latte caldo. Dieci minuti e cacciavano tutto fuori. Ed ora faccio pure io così“.

Al termine di quel colloquio, però, Minichini venne sottoposto ad una radiografia dopo la quale gli agenti penitenziari avrebbero scoperto alcuni residui di carta di alluminio nell’addome del detenuto. Da quel momento il ras di Ponticelli avrebbe iniziato a preoccuparsi, così come risulterebbe da un’ambientale del giugno 2019.

Secondo Michele ‘a tigre le perquisizioni, avvenute la settimana precedente,
sarebbero partite dopo le soffiate alla Polizia Penitenziaria e, quindi, avrebbe messo in guardia i suoi familiari: “I cazzi vostri non dovete farli mai vedere a nessuno dovete mai dirli a nessuno… La gente parla… Hai visto quello che è successo mercoledì?

 

 

 

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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