Isolato per una settimana a causa di alcuni suoi comportamenti, da ricondurre al suo disturbo dell’iperattività ADHD. La decisione della dirigenza scolastica ha lasciato a dir poco perplessi i genitori, che ora pubblicamente stigmatizzano quanto disposto nei giorni scorsi dall’istituto allertando al contempo anche i servizi sociali. La storia ha per protagonista L. un bambino di 9 anni frequentante la quarta elementare del plesso Amanzio- Ranucci di Marano. Il bimbo, come da prescrizione della neuropsichiatra, è inserito in un protocollo Bes (Bisogni educativi speciali) perchè iperattivo e l’eccessività dell’attività motoria che ne deriva spesso emerge durante le ore di lezioni a scuola.
La testimonianza della mamma
Nelle settimane scorse il bimbo ha colpito durante l’ora di educazione fisica in modo non intenzionale una bambina con una palla e già in quell’occasione era stata paventata l’ipotesi di isolarlo per una settimana dal contesto classe. Dopo un incontro con i genitori della bambina coinvolta, però, il provvedimento non è stato più adottato stando.
Il 10 febbraio scorso, a seguito del manifestarsi di un nuovo atteggiamento aggressivo di L. nei confronti di un suo compagno dopo una lite, denuncia la madre del bambino, Giovanna Cavallo, è arrivata la decisione di isolare il bambino sino al prossimo 17 febbraio all’interno una biblioteca insieme a un insegnante.
Giovanna afferma a InterNapoli: «Una decisione quella presa dalla scuola che assolutamente non non mi trova d’accordo. Ho già segnalato la cosa ai servizi sociali del Comune di Marano e inviato una Pec detto alla scuola facendo chiaramente intendere di non accettare quanto disposto. Mio figlio ha una diagnosi grave e i comportamenti che ha in classe, che capisco possano dare fastidio, sono dovuti a quelli».
Giovanna aggiunge: «Finisce i compiti prima degli altri a scuola e quindi poi gironzola per la classe e si avvicina agli altri bambini. Essendo iperattivo non riesce a stare fermo e capire le azioni che sta compiendo. Mi rendo conto che non sia così facile la gestione, ma tutto ciò comunque non giustifica metterlo per una settimana in una biblioteca da solo con una maestra dalle 8 alle 14. Io però lo sto prelevando prima dalla scuola, non mi piace che sia da solo lì».
Lo scontro con gli altri genitori e il rammarico
Non è tutto. «Mentre alcune mamme, compresa quella con cui mio figlio ha avuto l’ultimo litigio, mi hanno mostrato solidarietà – racconta ancora Giovanna – altre invece mi hanno avvicinato fuori scuola in modo tutt’altro che amichevole, minacciandomi. Sono 3 anni almeno che combatto con questo stato di cose, sono stanca. Mio figlio nelle altre attività extra scolastiche ha dimostrato di essere migliorato tantissimo. Pensate, è diventato capitano della sua squadra di calcetto (alcuni terapisti mi avevano detto che forse non era il caso di mandarlo) e anche con i boyscout è diventato disciplinato ricevendo i complimenti del suo referente e anche il terapista che lo segue nota miglioramenti». Invece, è il rammarico di Giovanna, «lo scorso dicembre in gita da solo la scuola non lo voleva mandare, doveva essere accompagnato da un genitore. Ma io mi sono imputata e alla fine è andato lo stesso senza di me o mio marito».
