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venerdì, Aprile 26, 2024
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Il ministro Lamorgese annuncia il pianto anti-clan: “Videosorveglianza e controlli sui fondi europei”

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Firmato questa mattina in Prefettura a Napoli dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dal sindaco Gaetano Manfredi l’accordo per la promozione e l’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata e integrata per lo sviluppo della città di Napoli.

Il documento di 27 pagine e composto da 31 articoli. Ampio risalto viene dato alla lotta alla dispersione scolastica, con un conferimento di un ruolo importante delle associazioni, all’aumento del sistema di videosorveglianza nei luoghi più complicati della città, con l’utilizzo anche delle nuove tecnologie come forma di prevenzioni dei reati. E ancora: interventi per la morosità incolpevole, contrasto alle occupazioni abusive, tutela del patrimonio pubblico oltre alle iniziative di promozione e prevenzione di atti illegali o situazioni di pericolo di esercizi pubblici nei luoghi soprattutto della movida. Grande attenzione, vista l’attualità, alla spesa dei fondi del Pnrr le cui procedure di attuazioni dovranno essere tali da rifuggire le grinfie della criminalità organizzata.

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L’intervento del ministro dell’Interno Lamorgese

«Importante quest’accordo per la sicurezza partecipata, è un metodo di lavoro che si introduce, con uno spirito di condivisione non scontato che avvenga. C’è una sfida su Napoli, una crescente domanda di sicurezza del territorio» le parole del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aggiungendo: «Si chiedono sempre incrementi di organico delle forze dell’ordine, del personale di Strade Sicure ma bisogna operare di più sulla società civile. Bisogna investire sulle nuove tecnologie, solo il 75% della videosorveglianza installata funziona a Napoli’, dal Comune di Napoli attualmente progetti non ce ne sono”, ricorda il Capo del Viminale chiedendo attenzione sul punto al primo cittadino napolertano Gaetano Manfredi. Importante, secondo il ministro lavorare insieme».

Come raccontano le cronache e ricordato anche dagli altri interventi, rimane sullo sfondo il fenomeno delle baby gang. Dice la Lamorgese: «Non c’è solo la questione del lockdown che sicuramente ha inciso, ma anche le difficili questioni familiari. Verremo qui per il patto educativo con il ministro Bianchi e incontreremo il vescovo di Napoli (che l’ha voluto ndr.)” ricollegando sia il tema della dispersione scolastica e della devianza giovanile». E poi sui fondi europei. «Con il pnrr va messo a sistema le assunzioni è un problema da affrontare insieme a quello Infrastrutture da realizzare con il Pnnr. Le mafie si adattano facilmente alle nuove situazioni, sono ancora complicate da ieri, hanno un approccio differente, da tenere in considerazione».

Dopo la firma del protocollo, il ministro ha presieduto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dove si è parlato anche dell’influenza dei clan di camorra. «L’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella lasciano poco spazio operativo agli altri clan. L’intervento è soprattutto nel settore degli appalti di lavori pubblici, fornitura, servizi, che vediamo sempre orientano le scelte anche in materia urbanistica» afferma in proposito la Lamorgese. Quale rimedio? l’arrivo a Napoli di 263 unità tra agenti, assistenti, ispettori per l’area metropolitana. Di questi neoassunti, 182 saranno in dotazione alla Questura di Napoli nel 2022 «sia a titolo aggiuntivo che nell’ambito del programmato turnover». 

L’intervento del prefetto Claudio Palomba

«C’è un segnale di attenzione per Napoli in questo momento delicato per l’accordo sulla sicurezza, frutto di un lavoro condiviso. La sicurezza trattata in modo complessivo al di là delle percezioni che si hanno” ravvisa il prefetto di Napoli Claudio Palomba secondo cui quanto firmato stamattina rappresenta «un primo passo per poi aprirlo ai soggetti privati, alle fondazioni».  Tra le altre novità, «i tavoli di istituzioni delle varie municipalità, con i parroci e le associazioni dei quartieri. L’accordo ci sarà anche sugli altri comuni della provincia di napoli e poi estese ad anche province della Regione».

Le parole del presidente Vincenzo De Luca

Su diversi fronti si incentra l’intervento del governatore Vincenzo De Luca. «Comprendiamo che la scurezza non coincide con la repressione, ma c’è un punto oltre il quale bisogna avere l’intervento dello Stato e anche l’intervento legislativo necessario» per garantire sicurezza. Il presidente della giunta regionale parla «delle baby gang, età minorile” che compiono “alcune attività criminali e criminogene. Ci preoccupano soprattutto nel mondo del trasporto. Noi abbiamo dei protocolli d’intesa con le forze dell’ordine che viaggiano in borghese». Sul lavoro, che attiene a«questioni sociali e di sicurezza c’è l’aspetto della “occupazione di fasce di precariato e giovanili, a Napoli ci sono 13.000 precari in attesa di qualche risposta lavorativa e con il pnnr si può definire un progetto, senza illusione in enti pubblici, definendo ruoli speciali a esaurimento con fondi nazionali».

Inoltre, «abbiamo deciso di investire 100 milioni di euro sulla scuola e per la tutela delle famiglie nel prossimo triennio con il progetto Scuola Viva coinvolgendo 200 scuole. Bisogna dare ai Comuni sulla videosorveglianza. Abbiamo concluso un progetto a Chiaia, nella zona d ei baretti dopo Scampia, Sanità, Decumani per 2 milioni di euro di investimento. Mi auguro che il nuovo sindaco di Napoli non faccia con il passato che noi mettiamo le telecamere ma poi il Comune non paga l’Enel».

De Luca denuncia un «fenomeno nuovo: la violenza contro il personale sanitario, sembra diventato uno sport. Anche con le vaccinatrici è accaduto e alcune giovani dottoresse hanno chiesto il trasferimento. Sarà necessario un presidio delle forze dell’ordine, anche in modo transitorio. Sul reddito di cittadinanza –  conclude De Luca –  ci sono truffe nell’area metropolitana di Napoli per 5 milioni di euro. Il tema va affrontato senza demagogia, ci vuole un filtro preventivo, si essere particolarmente rigorosi». 

 Le priorità del sindaco Manfredi

«L’uso delle tecnologie per il controllo del territorio» afferma il sindaco di Manfredi. «Nell’installazione delle telecamere è importante l’aspetto dell’uso integrato unitamente alla “illuminazione pubblica per aumentare la percezione di sicurezza ai cittadini: la Regione sarà vicina. Nelle aree di Napoli fortemente a rischio come Fuorigrotta e Ponticelli dove la videosorveglianza è quasi totalmente assente» individuando dunque una falla da colmare. E poi, tra gli obiettivi, la «promozione sociale per mettere al centro l’educazione, dispersione scolastica, aggravata dall’emergenza Covid. In tanti territori abbiamo difficoltà avere i ragazzini a scuola e non possiamo distinguere l’aspetto educativo e quello sociale”. Inoltre, il Pnrr è un’opportunità. Nell’accordo viene sottolineato il controllo della vita cittadina, sul fenomeno dei parcheggiatori abusivi, sull’apertura e chiusura degli esercizi commerciali, senza però reprimere l’iniziativa privata ma trovando un equilibro tra diritto e doveri, sull’abusivismo».

L’esigenza per il sindaco è quella di aumentare il numero degli agenti della Polizia municipale. «Il Corpo dei vigili urbani è anziano con età media dei 60 anni e in più siamo con un organico ridotto. L’investimento deve essere a livello nazionale. Dobbiamo sgravare le forze dell’ordine e l’associazionismo fa tanto contrastare la criminalità. Gestione di trasparenza sul patrimonio comunale di Napoli, ci sarà collaborazione con i cittadini».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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