Il «sorpassometro» promette di rivoluzionare i controlli stradali. Genera un filmato di 15 secondi e trasmette tutto alle autorità competenti
Dopo autovelox e tutor, le strade italiane si arricchiscono di un nuovo strumento di controllo: l’SV3, già ribattezzato “sorpassometro“. A differenza dei dispositivi tradizionali che misurano la velocità, questo sistema è stato progettato specificamente per individuare e documentare i sorpassi vietati – una delle principali cause di incidenti gravi sulla rete stradale. Il dispositivo rappresenta un salto tecnologico nel controllo della circolazione, puntando su una delle infrazioni più pericolose e spesso sottovalutate dagli automobilisti.
Come funziona: sensori nell’asfalto e telecamere sempre vigili
L’SV3 utilizza una combinazione tecnologica avanzata. Come spiega La Stampa, perché funzioni ha bisogno di sensori installati direttamente nell’asfalto e telecamere di monitoraggio ad alta definizione. Nel momento in cui viene commessa un’infrazione, il sistema si attiva automaticamente. La procedura è completamente digitalizzata: il dispositivo registra la manovra, genera un filmato di circa 15 secondi che documenta l’intera violazione e trasmette automaticamente tutti i dati alle autorità competenti. Saranno poi i comandi di polizia locale a notificare la multa al proprietario del veicolo.
Installazione mirata: solo nelle zone ad alto rischio
L’utilizzo del sorpassometro non è indiscriminato. Per l’installazione serve l’autorizzazione del Prefetto e la collocazione avviene esclusivamente in zone considerate ad alto rischio incidenti. I criteri di posizionamento includono curve cieche, rettilinei con scarsa visibilità o tratti stradali dove i sorpassi vietati hanno già causato conseguenze gravi. Un approccio mirato che punta alla prevenzione nei punti più critici della rete viaria.
Il primo caso: operativo in Calabria sulla SS18
Uno dei primi impianti attivati si trova in Calabria, lungo la SS18 ad Acquappesa, in provincia di Cosenza. Questo tratto di strada è spesso teatro di sorpassi azzardati e rappresenta un test significativo per la nuova tecnologia. Dal 4 agosto è operativo il modello SV3 più aggiornato, che garantisce prove video «chiare e inconfutabili» per l’accertamento delle violazioni. Un banco di prova importante per valutare l’efficacia del sistema su una strada notoriamente problematica.
Diritti e ricorsi: come contestare le sanzioni
Chi riceve una sanzione può verificare la legittimità dell’impianto controllando la presenza di omologazioni e decreti prefettizi. Il sistema prevede garanzie per gli automobilisti che ritengono di aver ricevuto una multa ingiusta. In caso di contestazione, i termini per il ricorso sono di 30 giorni presso il Giudice di Pace o 60 giorni con ricorso al Prefetto. Tempi che permettono una valutazione attenta della documentazione fornita dal dispositivo.
Le sanzioni: da 42 a oltre 1.300 euro a seconda della gravità
Le multe variano considerevolmente in base alla tipologia della strada e alla pericolosità del sorpasso. In ambito urbano l’importo oscilla tra 42 e 173 euro con la decurtazione di due punti dalla patente. Sulle strade extraurbane si può arrivare a 345 euro e alla perdita di tre punti. Ma è nei casi più pericolosi che le sanzioni diventano davvero salate: sorpassi in prossimità di curve o dossi comportano multe fino a 666 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di dieci punti. Il massimo della severità si raggiunge quando la manovra è assimilabile alla guida contromano: in questi casi la multa può superare i 1.300 euro, una cifra che dovrebbe far riflettere anche i guidatori più spericolati.