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venerdì, Maggio 3, 2024
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«Torneremo ad essere un’unica quercia», la lettera delle sorelle a Pasquale Apicella

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Funerali di Pasquale Apicella, grande commozione presso la chiesa evangelica di traversa Scippa a Secondigliano per i funerali dell’agente scelto morto tragicamente dieci giorni fa in uno scontro con una banda di rapinatori su Calata Capodichino. Presenti il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, il governatore Vincenzo De Luca, il capo della polizia prefetto Franco Gabrielli, il sindaco Luigi De Magistris e il questore di Napoli Alessandro Giuliano che ha voluto ricordare Lino citando Giovanni Falcone e ricordando alla moglie Giuliana il coraggio e la solarità dell’agente scelto, uno di quelli che la divisa la ‘sentiva’ come seconda pelle:«Nulla potrà compensarvi per questa perdita, ma non sarete mai soli e spero ci considererete come la vostra famiglia. Non conoscevo Lino ma ho ascoltato le parole di chi gli ha voluto bene. Mi hanno parlato del suo passato di atleta e del suo amore per il lavoro di poliziotto. Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. Questa frase, attribuita a Giovanni Falcone, Lino se l’era fatta scrivere sulla pelle, tanta era la sua passione. Se vostro figlio è avvolto nel Tricolore è perchè voi due avete fatto un buon lavoro. Siate orgogliosi di voi stessi oltre che di lui. Carissima Giuliana, non esiste una parola che possa consolarti in questo momento e purtroppo dovrai essere tu a spiegare perché hanno subito questa gravissima ingiustizia. Ma quando saranno più grandi raccontagli che il papà era felice. Dì loro che il papà contribuiva a rendere questo mondo migliore. Dì loro che sono figli di un eroe». Un pensiero ai genitori di Apicella che siedono in prima fila e si tengono per mano. Tra i momenti più intensi la lettera delle sorelle di Lino, Luisa e Lella: «Hai sempre detto che noi tre insieme eravamo una forza, che nulla ci sarebbe stato impossibile. Eri molto critico, ma solo perché volevi che tutto fosse perfetto. Non possedevamo grandi ricchezze, ma la vera ricchezza era nel nostro animo e nei sorrisi. Sempre insieme, come un unico sorriso, sia nell’anima sia nel cuore. Sei stato la testimonianza dell’amore di Dio nel mondo. Un antico proverbio dice che la mela non cade troppo lontano dall’albero ed è vero, hai saputo coltivare quell’amore che è parte della nostra famiglia. Il nostro non è un addio ma un arriverderci perchè sappiamo che ci aspetterai con il tuo sorriso e torneremo ad essere la quercia che siamo sempre stati».

Il ricordo dell’amico

«Lino per me non era un collega, era qualcosa di più. Condividevamo non solo un’amicizia profonda ma l’amore per la divisa. Amava due cose sopra ogni cosa, la sua famiglia e la sua appartenenza alla polizia. Per me è stato un orgoglio e un privilegio starti al fianco, anche da lassù saprai starci vicino e proteggerci». E’ questo uno dei passaggi più commoventi dei funerali di Pasquale Apicella che si stanno svolgendo nella chiesa Evangelica di Traversa Scippa a Secondigliano. Sull’altare uno dei suoi più cari amic, Marco Carato, è intervenuto ricordando ‘Lino’, come tutti lo conoscevano. E’ stato un momento toccante che testimonia però ancor di più la caratura morale e personale di questo giovane servitore dello Stato strappato alla vita troppo presto.

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