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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Manfredi frena sullo stadio a Bagnoli: “Difficile realizzarlo lì, tempi di bonifica ancora lunghi”

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ADL “minaccia” di traslocare a Bagnoli, e lo fa annunciando la costruzione di un fantomatico stadio nell’area un tempo occupata dall’Italsider.

“Immagino di vedere il Napoli nel nuovo stadio nel 2027 la prima partita amichevole per iniziare, magari il 15 luglio per una inaugurazione degna di Hollywood”, ha dichiarato il patron del Napoli nella giornata di ieri ai microfoni di Sky Sport e TGR. Ma si sa che questa è un’ipotesi molto difficilmente realizzabile. Bagnoli è una zona in cui ci sono tanti vincoli non solo urbanistici, ma anche ambientali e di carattere geologico visto che si tratta di una zona ad alta attività bradisismica. E in più la bonifica dei terreni richiede tempi lunghissimi, tanto da far slittare di molto l’ipotetica data di inaugurazione dell’impianto ben oltre il 2027.

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Manfredi risponde ad ADL: “Difficile lo stadio a Bagnoli entro il 2027, tempi di bonifica ancora lunghi”

E a dare manforte a quanto scritto sopra calzano a pennello le ultime dichiarazioni con cui il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha risposto ad ADL circa la questione stadio. “Lo stadio a Bagnoli entro il 2027? Difficile, i tempi di bonifica dei terreni saranno ancora lunghi”, le parole del primo cittadino partenopeo. Parole che andranno in onda nel servizio apposito del TG4 delle 14.

Ma perché è difficile realizzare un impianto a Bagnoli?

Ma perché appare così difficile realizzare il nuovo stadio del Napoli a Bagnoli? Così scrive l’edizione odierna de “Il Mattino”: “Dove, tuttavia, c’è un piano varato dal Comune, il sindaco Gaetano Manfredi è anche Commissario governativo del Sin (Sito di interesse nazionale) e approvato dal Governo su come rigenerare e trasformare quel sito. Nel piano, la vocazione Bagnoli ce l’ha ed è quella turistica, sportiva, per il tempo libero con il mare a far diventare unica quella location. Che si sposa in pieno con il progetto di De Laurentiis di costruire lo stadio. E il Parco urbano, ben 200 ettari va sì riempito di contenuti i cosiddetti attrattori che dovrebbe essere la missione dei privati. Ma a oggi nessun privato ha mai fatto una proposta concreta per investire a Bagnoli, anzi sono state ripetute le aste andate deserte per la vendita dei suoli. L’unico che ci ha messo soldi è Vito Grassi, uno dei patron della Gevi, che sta costruendo il parco tecnologico”. 

L’articolo prosegue: “Manfredi era a Roma a discutere proprio di Bagnoli con il ministro Fitto per completare la bonifica dei suoli e del mare. Le parole di De Laurentiis sul Bagnoli gli sono sembrate quasi ad orologeria, soprattutto quando il patron ha detto che aveva parato «con chi governa Bagnoli» e lui è il commissario di governo del Sin, ma non si è smosso più di tanto il suo pensiero al riguardo, fanno sapere da Palazzo San Giacomo – è sempre lo stesso: «Aspettiamo il progetto, non abbiamo nessun pregiudizio verso nessuna ipotesi, poi lo valuteremo». Certo è che lo stadio nuovo si mangerebbe gran parte del Parco urbano dove pure Manfredi aveva immaginato di costruire un impianto per l’atletica”.

L’avvocato di ADL: “Da qui a 18 mesi avremo una Bagnoli bonificata e restituita alla città”

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Arturo Testa, legale di Aurelio De Laurentiis.

Queste le sue parole: “La proposta di De Laurentiis è quella di realizzare l’impianto a Bagnoli. La proposta necessita della condivisione di tutti gli attori, c’è la disponibilità da parte della società, il presidente ha verificato la possibilità di effettuare contestualmente i lavori e lasciare lo spettacolo e secondo un’indagine è emerso che Bagnoli sia la destinazione migliore. Ad oggi sono in corso di partenza le procedure per la bonifica, dopo quelle di appalto. Da qui a 18 mesi avremo un’area bonificata e restituita alla città. Ieri a Roma in cabina di Regia hanno confermato l’inizio dei lavori ed il completamento che sarà di 18/24 mesi a partire dal giorno in cui si inizierà con i lavori. Poi, ci sarà da definire il contenuto dell’area che è 250 ettari. E’ previsto un grande parco urbano di ben 120 ettari, nell’ambito dei quali il presidente ha ipotizzato la realizzazione dell’impianto. L’idea è di realizzare sia lo stadio che il centro tecnico con campi di allenamento e prevedere anche dei campi di calcio che possano essere utilizzati dai ragazzi meno abbienti. I terreni sono di proprietà dello stato quindi è il Governo che si è fatto carico di tutte queste attività e quando gli impianti saranno completati verranno date al Comune, alla città”. 

“Restyling del Maradona impossibile per due motivi”

Che poi prosegue: “Ad oggi gli studi effettuati sul Maradona non hanno restituito una fattibilità tecnica perchè si dovrebbe costruire uno stadio nello stadio e questa operazione impedirebbe non solo agli spettatori di fruire dello spettacolo, ma metterebbe in discussione la possibilità di giocare a Napoli la squadra. Per questo il presidente ha abbandonato l’idea del restyling del Maradona per realizzare un impianto moderno altrove”.

E conclude: “La candidatura del Maradona per Euro 2032 potrebbe riguardare anche il nuovo impianto perchè ci siamo con le tempistiche. L’idea è di concentrare lo stadio e il centro sportivo in un unico sito, ove ci fossero diverse vedute da parte degli altri attori, si potrebbero ipotizzare soluzioni alternative. La speranza è realizzare l’impianto e la parte sportiva in un unico luogo. Il prossimo step è la condivisione del progetto agli organi di governo per l’approvazione”. 

 

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