Senza acqua da una settimana con le attività che rischiano di essere, almeno in parte, compromesse. È la denuncia dei gestori dei vari capannoni del Pip, il polo industriale di via Migliaccio, finito da tempo sotto la lente di ingrandimento di forze dell’ordine e magistratura che ne disposero il sequestro preventivo e per la cui irregolare realizzazione sono i carcere due dei fratelli Cesaro, Aniello e Raffaele.
«Sono diversi giorni che il servizio idrico è interrotto – lamentano i commercianti del Pip – e questo causa enormi difficoltà a poter portare avanti il nostro lavoro. Pretendiamo risposte immediate dal Comune. Il disagio l’abbiamo più volte segnalato, senza però avere mai risposte concrete». A quanto risulta, a rompersi è stata una pompa idrica, cosa che avrebbe prosciugando nei fatti le vasche utilizzate per il rifornimento dell’area di via Migliaccio. In realtà a soffrire non sono solo le decine di capannoni ma anche le utenze private situate nell’area circostante al Piano di Insediamento Produttivo. Questa mattina sul posto è giunta una squadra di pompieri per monitorare la situazione mentre il sindaco Rodolfo Visconti assicura come «entro la serata l’acqua arriverà di nuovo al Pip».
