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venerdì, Aprile 26, 2024
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Marano. Omicidio del gioielliere Gala, così Maria ha aiutato il fidanzato killer nella fuga

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Importanti, nell’arresto dei presunti complici di Maurizio De Fenza, sono state anche le indicazioni date dalla fidanzata dell’omicida, quella Russo Maria finita anch’essa ai domiciliari con l’accusa di aver dato supporto all’assassino del gioielliere Salvatore Gala. La donna, difesa dagli avvocati Giovanni Nappa e Raffaele Costanzo, viene ritenuta dagli inquirenti non solo a conoscenza, almeno in parte, di quanto fosse successo ma che ha fornito supporto diretto per la fuga di De Fenza (difeso dall’avvocato Luca Gili).

Nell’interrogatorio disse: «Dichiaro – secondo quanto si legge nell’ordinanza a firma del gip Barbara Del Pizzo – che il soggetto da me riconosciuto è il cosiddetto Michele di Quarto, a cui ho fatto riferimento fino ad ora». Il riferimento è a Michele Battilomo (difeso dall’avvocato Carlo Carandente Giarrusso) il 31 enne che è in carcere dopo l’ultima operazione del Nucleo operativo dei carabinieri di Giugliano. “Dalle indagini’’, si legge nell’ordinanza, “emerge che la sera dell’8 maggio 2017’’, quella dell’omicidio, “vi furono numerosissimi contatti tra Russo Maria e De Fenza Maurizio.

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Inoltre, ogniqualvolta la Russo non riusciva a contattare il De Fenza, si rivolgeva al fratello di quest’ultimo, Celestino, per avere sue notizie. Dunque, appare evidente che la Russo fosse a conoscenza che il De Fenza era implicato in qualcosa di grave. Inoltre, fu lei stessa a telefonare al servizio taxi (cancellando poi la relativa chiamata dal proprio telefono) per prenotare il taxi che condusse il De Fenza ad un hootel di Giugliano. Inoltre, la stessa (Maria Russo ndr.) doveva raggiungere il De Fenza ad Ischia, tramite Sessa Gennaro» quest’ultimo conoscente di De Fenza allertato per trovare rifugio.

“Pertanto – scrive il Gip – la Russo risulta inserita nel tessuto successivo alla commissione dei fatti, apportandovi il suo contributo, anche mediante l’occultamento della refurtiva’’. Ad attestare quanto specificato nell’ordinanza, le risultanze tecniche effettuate sul cellulare di Maria Russo, con l’obiettivo di ricostruire le ore successive al delitto e alla fuga dell’assassino. De Fenza, “si è recato prima a Napoli presso Sesso Gennaro (con numerosi precedenti anche specifici per rapina) in cerca di rifugio, per poi recarsi in un albergo di Giugliano. Di qui, poi, di nuovo in movimento presso Napoli al fine di imbacarsi per Ischia» dove Maurizio De Fenza sarà poi intercettato dai carabinieri.

Giunto sull’isola verde, l’uomo “dopo aver provveduto ad occultare i propri abiti (sui quali, evidentemente, sarebbe stato possibile rinvenire tracce del delitto), provvedeva a radersi la barba ed a rasarsi i capelli per modificare il proprio aspetto e renderlo differente rispetto all’effige oggetto di ricerca da parte dell’Autorità. In tutti questi frangenti il contatto con Russo Maria è stato costante proprio per avere un referente per mantenere attiva la rete di complicità funzionale alla fuga ed all’inquinamento probatorio’’.

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