Luciano Mottola non è più il sindaco facente funzione di Melito. Dodici consiglieri “in presenza” e uno a distanza hanno firmato questa mattina la sfiducia davanti al notaio mettendo la parola fine alla breve esperienza da primo cittadino dell’ex vicesindaco. Mottola ha ricoperto il ruolo dopo la scomparsa del sindaco eletto Antonio Amente, vittima del covid nello scorso mese di novembre.
Decisive le firme dei fedelissimi di Cosimo Amente
Dopo i primi tentativi – falliti – venerdì scorso e ieri, questa mattina i gruppi di opposizione e i consiglieri Amente e Bortone hanno firmato contestualmente le loro dimissioni. Determinante per il raggiungimento delle tredici firme è stata la formazione di un fronte “fedele” a Cosimo Amente, figlio e erede politico dell’ex primo cittadino. Si attendono ora le motivazioni della sfiducia.
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Ad apporre la firma sono stati i tre consiglieri Pd, Carpentieri, Pentoriero e Guarino, Stefano Pellecchia di Melito Adesso, Renato Rinaldi (a distanza), consigliere DeMa, Alessandro Simeone (Cristiani e Popolari). In calce anche le firme di Nunzio Marrone, Patrizia Di Munno, Vincenzo Costa e Antonio Ciampa, dissidenti passati in opposizione, e Antonio Cuozzo, subentrato alla dimissionaria Valentina Rella. A loro si sono aggiunti questa mattina, Vincenzo Bortone e Francesco Amente.
In particolare, Renato Rinaldi ha sottoscritto le sue dimissioni in uno studio notarile milanese, atto allegato poi al documento di sfiducia sottoscritto stamattina. Sarà il commissario prefettizio, dunque, a traghettare Melito verso le prossime elezioni amministrative che vedranno il centrodestra diviso dopo una lunga stagione di compattezza. Divisioni anche nel centrosinistra alle prese con nuovi, ma vecchi, dualismi.