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sabato, Aprile 27, 2024
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Messina Denaro aveva il mito de Il Padrino, poster del film trovato nel covo

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Nel primo covo di Matteo Messina Denaro i carabinieri del Ros, a Campobello di Mazara, hanno trovato anche un poster con il volto de Il padrino, personaggio interpretato nell’omonimo film di Marlon Brando. L’immagine è una stampato in con il primo piano del personaggio, interpretato dall’attore Marlon Brando, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra. L’immagini è molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola che affronta le vicende della cosca fondata da Vito Corleone. Il ritrovamento rappresenta un fatto paradossale, infatti, la famosa pellicola è ispirata ad una famiglia di mafia italo-americana, invece, il boss trapanese aveva come mito proprio gli affiliati dei Corleone.

COSA C’ERA NEL PRIMO COVO

Vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali, profilattici sono alcune delle cose trovate nel primo covo usato dal scoperto dai carabinieri nella notte nel centro di Campobello di Mazara. L’abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato. Al momento non risulta che nell’immobile vi fossero documenti particolari tanto che gli inquirenti sospettano che possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro di Messina Denaro.

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“UNA VITA DI UN CERTO TENORE”

Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico” dice il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Fabio Bottino, dopo l’ispezione nel covo. “Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni” ha aggiunto. “Non faceva una vita monastica, in stile Provenzano così per fare un esempio”, conferma il procuratore aggiunto Paolo Guido.

 

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