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venerdì, Aprile 26, 2024
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Blitz di polizia e carabinieri a Miano, presi i nuovi ras del racket

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Velleità spezzate. Quelle del neogruppo smantellato dagli uomini della squadra mobile di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini), del commissariato Scampia (guidato da Giovanni Mandato) e dei carabinieri della compagnia Vomero. Un gruppo che cercava di radicarsi a Miano e nei quartieri limitrofi cercando di occupare il vuoto di potere determinatosi con il tracollo dei due gruppi sin qui egemoni, i Balzano-Scarpellini-D’Errico conosciuti anche come ‘Abbasc Miano’ e i Cifrone-Tipaldi, quelli di Miano alta. Gli uomini della polizia di Stato e dei carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo di polizia giudiziaria emesso dalla Dda di Napoli a carico di otto persone. Una vera e propria mazzata per i ras in ascesa nell’area nord. In manette sono finiti Raffaele Petriccione, Cesare Duro, Giovanni Perfetto, Salvatore Di Vaio, Fabio Pecoraro, Alessandro Festa, Vincenzo Pagliaro e un’altra persona. L’accusa per tutti loro è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Un’operazione che rivela l’operatività del gruppo che annovera personaggi già in passato finiti in inchieste sulla mala locale, come Raffaele Petriccione balzato all’onore delle cronache qualche anno fa per una rocambolesca fuga ‘arricchita’ da una pistola puntata contro gli agenti, o come Giovanni Perfetto, fratello del più noto Raffaele detto ‘muss e scign’ e zio di Ciro condannato all’ergastolo per l’omicidio di Vincenzo Di Napoli. Nel gruppo anche Cesare Duro, arrestato qualche anno fa a Frattamaggiore dopo una rocambolesca fuga dalla polizia.

 

L’articolo precedente. Processo bis per i ras di Miano, arrivano le condanne per i Cifrone

Piovono condanne anche in appello per i Cifrone, clan di ‘Miano alta’, protagonista di una stagione di sangue culminata con il maxi blitz di due anni fa che decretò la fine del gruppo che voleva essere ‘erede’ di quel che rimaneva del clan Lo Russo. Non sono mancate le riduzioni di pena come quella per il ‘vertice’ Gaetano Cifrone, condannato a vent’anni in primo grado mentre la nuova condanna per lui è di 16 anni: l’uomo era difeso dagli avvocati Domenico Dello Iacono Gandolfo Geraci. Ancora maggiore la riduzione per suo cugino Luigi che passa da vent’anni a 15 anni: il ras è difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono. Riduzione anche per Salvatore Cifrone che passa da dieci a otto anni, Assunta Covelli ha rimediato quattro anni e otto mesi, il collaboratore di giustizia (e grande accusatore del clan) Luca Covelli sei anni. Ancora maggiore la riduzione per Stefano Di Fraia che passa da 13 anni e otto mesi a otto anni e dieci mesi. Di Fraia era difeso dall’avvocato Gandolfo Geraci. Cinque anni e otto mesi per Umberto Fiorillo, nove anni e otto mesi per Francesca Iacopo, Undici anni e un mese per Gaetano Gervasio e Marco Guerra, otto anni e dieci mesi invece per Giuseppe Marciello, tre anni di reclusione per la controparte di ‘Abbasc Miano’ Salvatore Scarpellini, due anni per Pasquale Scotto, un anno e nove mesi per Raffaele Scotto, sei anni per Luigi Staiti, mentre per l’altra ‘eminenza grigia’ del clan Gaetano Tipaldi ‘Nanà’ una consistente riduzione da sedici anni e otto mesi a dieci anni.  I reati contestati, a vario titolo, erano associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Ma anche estorsione, minaccia, detenzione e porto di armi e munizioni. Tutti reati sono aggravati dal fine di avvantaggiare il sodalizio camorristico della ‘Miano di sopra’.

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