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venerdì, Aprile 26, 2024
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Misso parla dell’incontro con Mazzarella dopo l’omicidio: “Mi chiese scusa”

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Gli ex boss sono figure appartenenti al passato già svelato della camorra, però, ci sono alcuni che, grazie alla loro caratura criminale, hanno permesso di far emergere retroscena su alcuni agguati mortali. Questo è il caso di Giuseppe Missi, ex capoclan della Sanità noto alle cronache come Peppe ‘o nasone e Misso. La scarcerazione del 1999 gli permise di imprimere una svolta alla guerra, infatti, fondò il cartello camorristico Misso-Mazzarella-Sarno per combattere contro l’Alleanza di Secondigliano formata dai clan Contini, Licciardi, Mallardo. Misso venne riarrestato nel 2003 e iniziò a collaborare con la giustizia dal 2007.

CHI ERA PIRULINO

Nonostante siano passati oltre 20 anni, Misso ha rilasciato diverse dichiarazione sull’omicidio di Salvatore Lausi, alias Piruilino, in alcuni verbali depositati nel settembre 2020. I retroscena sono riportati nell’ultima ordinanza della Procura di Napoli che ha colpito diversi esponenti del clan: Gennaro Mazzarella non è indagato nel procedimento.  Dunque il collaboratore di giustizia ha detto di ricordare la vittima come affiliato e uomo di fiducia del boss dei Mazzarella. Inoltre l’ex capoclan della Sanità ha ammesso di aver frequentato personalmente la vittima perché è stato un ambasciatore del cartello.

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L’INCONTRO TRA MAZZARELLA E MISSO DOPO L’AGGUATO MORTALE

Subito dopo l’omicidio, avvenuto nell’ottobre del 2002, Misso avrebbe sospettato degli alleati alla luce momentanea tregua con i Secondiglianesi. Per dissipare ogni dubbio ‘o Nasone avrebbe chiamato Gennaro Mazzarella, detto ‘o Schizzo, per chiedergli conto dell’agguato avvenuto, senza alcun preavviso, nel suo territorio. Inizialmente il boss del Mercato avrebbe negato ogni responsabilità sull’omicidio Pirulino.

L‘Alleanza di Secondigliano non avrebbe mai eliminato all’improvviso un soggetto come Pirulino, che non aveva neppure un ruolo di particolare rilievo nel clan Mazzarella. Immaginai, pertanto, che ad eliminare Pirulino potessero essere stati proprio i Mazzarella, anche perché questi si era affezionato a me, per cui immaginai che avessero voluto eliminarlo proprio per questo motivo. Pertanto poiché nessuno poteva permettersi di uccidere nessuno nel mio quartiere senza la mia autorizzazione, mandai a chiamare Gennaro Mazzarella e ci incontrammo presso la mia abitazione a Largo Donnaregina“.

“MI CHIESE SCUSA”

Dopo averlo incalzato con alcune di domande, il fondatore del Cartello avrebbe messo alle strette l’alleato chiedendogli di condurre un raid armato contro i nemici. “Dissi a Gennaro che ero convinto che fossero stati loro, i Mazzarella ad eliminare Pirulino. Egli inizialmente negò la circostanza; quindi, gli dissi che saremmo dovuti salire sulle moto per andare a Secondigliano e sparare, in quanto, se non erano stati i Mazzarella, erano stati sicuramente quelli dell’Alleanza di Secondigliano. Noi ci davamo del voi; io gli dissi di andare a chiedere ai suoi prima di esprimersi sulla mia domanda. Gennaro andò via e tornò dopo qualche ora; mi chiese scusa e mi disse che effettivamente erano stati loro, i Mazzarella, ad eliminare Pirulino, e che era stato commesso un errore nel senso che i killers avevano incontrato Pirulino, per caso, alla Sanità e gli avevano sparato lì. Voglio precisare che Gennaro Mazzarella mi disse che Pirulino doveva essere ammazzato e che loro lo stavano cercando per eliminarlo e che, per errore, lo avevano fatto nella mia zona“.

“UN RAPPORTO AMBIGUO”

Quindi ‘o Schizzo avrebbe ammesso le sue responsabilità sull’omicidio di Lausi, addossando ai killer la colpa per la scelta del luogo dell’agguato, intatti, questo fattore avrebbe scatenato le proteste. Misso, infatti, era rimasto molto provato dal fatto che gli alleati avessero ucciso una persona sul suo territorio senza averlo interpellato.

Nonostante che i Mazzarella gli avessero attirato addosso le attenzioni delle forze dell’ordine, l’ex boss della Sanità ha voluto evitare la rottura: “Quest’omicidio alla Sanità non l’ho mai digerito; ho dovuto darmi un pizzico sulla pancia perché in quel momento non era opportuno fare la guerra con i Mazzarella. Voglio precisare che il mio rapporto con i Mazzarella era ambiguo, nel senso che io non mi fidavo pienamente di loro e loro non si fidavano pienamente di me, ma in quel momento non era possibile pensare ad eventuali ritorsioni“.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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