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venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoletani spariti, c’è una speranza. Parla il Governo messicano

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Roberto Lopez, vice governatore di Jalisco, stato occidentale del Messico, ha annunciato che la Procura generale della Repubblica sta esaminando la possibilità di assumere il caso dei tre italiani scomparsi il 31 gennaio nella località di Michoacan, zona dove è molto attiva la criminalità organizzata. Questa misura del procuratore generale attraverso la Seido (la procura generale specializzata in indagini sul crimine organizzato) viene presa solitamente per casi di altro profilo e di importante rilevanza mediatica e presuppone indagini più approfondite. Il vice governatore ha sottolineato di essere in contatto con l’ambasciata italiana in Messico e la Farnesina. Lopez non è voluto entrare in ulteriori dettagli sulle indagini per “non pregiudicare la segretezza del processo” e ha detto che ora “non è contemplata la possibilità che ci sia stato un intervento della polizia municipale di Tecalitlan”, ma ha aggiunto che “si sta valutando anche tale ipotesi”.
Dunque finalmente è arrivata una prima svolta.    Le autorità messicane infatti stanno indagando, come richiesto dalla famiglia dei tre napoletani e su richiesta dell’ambasciata italiana, per accertare l’eventuale coinvolgimento della polizia nel caso della scomparsa dei tre napoletani. “Si sta valutando, ín base alle informazioni disponibili” se la polizia è stata coinvolta nella scomparsa, ha detto il segretario generale del governo messicano Roberto Lopez all’agenzia di stampa internazionale Reuters.

Nella puntata di Chi l’ha visto in onda nel day time di Rai 3 sono arrivate però proprio delle notizie dal Messico. Il giornalista di Chi l’ha visto, è riuscito a mettersi in contatto con il sindaco di Tecalitlan, la cittadina in cui si perdono le tracce dei tre uomini. I familiari delle tre persone scomparse avevano fornito precise indicazioni grazie ai segnali rivelati dal Gps e alla localizzazione dei cellulari indicando proprio quella cittadina come l’ultimo posto in cui Raffaele era stato visto, posto raggiunto dopo da suo figlio e da suo nipote. Inoltre, l’altro figlio di Raffaele che si trova ancora in Messico, ha fatto sapere di essersi messo in contatto con la municipalità di questa cittadina. Al telefono una funzionaria avrebbe risposto dicendo che i due italiani si trovavano in quel posto e che stavano per essere portati nella municipalità poi però, stando a quello che è il racconto dei due ragazzi, la linea sarebbe caduta e nella seconda telefonata, questa funzionaria avrebbe negato quello che aveva detto in precedenza.

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Proprio per questo motivo i giornalisti di Rai 3 provano a mettersi in contatto con il sindaco di Tecalitlan che dice che le persone scomparse non si trovavano nel suo paese ma in un’altra municipalità di cui non vuole fare il nome perchè non vuole che il suo collega si infastidisca. Poi però aggiunge anche che fino a qualche tempo fa Tecalitlan era un paese conosciuto in tutto il mondo per il Festival dei Mariachi adesso le cose sono cambiate a causa del grande numero di scomparse che avvengono proprio per le strade della sua municipalità. Rivela comunque di aver parlato con la polizia del suo comune che nega di aver fermato i due italiani (come invece i due ragazzi, Antonio e Vincenzo raccontano negli audio inviati alla famiglia). Francesco Russo, un altro dei figli di Raffaele, si trova ancora in Messico ma, in collegamento con il programma Pomeriggio Cinque condotto da Barbara D’Urso, spiega che ha persino paura di dire quella che è la sua posizione perchè teme per la sua vita.

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