16.2 C
Napoli
mercoledì, Maggio 1, 2024
PUBBLICITÀ

Napoli, 15enne rapinato nel centro. La rabbia del papà: “Città insicura, temiamo per i nostri figli”

PUBBLICITÀ

Attendere un amico seduto al tavolino e subire il furto del proprio cellulare da parte di un adulto armato di coltello. Una serata spensierata rovinata dall’ennesimo atto delinquenziale, frutto di una deriva incontrollata. Protagonista questa volta, suo malgrado, è un ragazzo di 15enne residente nel cuore di Napoli. L’episodio si è verificato nella prima serata di sabato 11 giugno nei pressi del Museo Nazionale in un luogo e in un momento della giornata affollato di persone. E già questo, fa riflettere.

Il racconto 

A raccontare i fatti il padre del ragazzo, Pasquale «Stando a quanto mi ha detto, mio figlio si trovava attorno alle 19.30 di sabato nella zona del Mann seduto su una panchina in attesa di un suo amico. Aveva il cellulare in mano chattando quando è arrivato quest’uomo che gli ha messo una mano sul telefonino. S. ha cercato di trattenere questo individuo che però, per tutta risposta, gli ha puntato un coltello contro. A quel punto mio figlio ha alzato le mani e lasciato il cellulare per non rischiare la sua incolumità». 

PUBBLICITÀ

Non è finita. Nonostante la rapina fosse andata a segno, l’uomo ha continuato a dimostrarsi un delinquente terrorizzando ulteriormente un giovane che aveva decisamente altri programmi per quella serata. «Dopo aver subito il furto del proprio cellulare si è alzato dalla panchina per chiedere aiuto e avvisare noi della famiglia. Ma il rapinatore, non appena si è voltato, ha creduto che mio figlio volesse inseguirlo e gli ha anche lanciato un’occhiataccia. A quel punto ha deciso di fermarsi alzando nuovamente le mani impaurito». Dato che non tutti nella vita hanno la stessa condotta – e questo va sempre detto –  due ragazzi di circa vent’anni sopraggiunti nella zona tra il Mann e piazza Cavour tra le più problematiche del centro, si sono prodigati per aiutare il 15enne rapinato prestandogli un cellulare con il quale l’adolescente ha potuto avvertire i suoi cari e fare rientro a casa sull’auto del papà. Solo allora, lo choc è via via scomparso.

L’amarezza di un genitore

Per Pasquale che ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri, l’amarezza è tanta. «Ciò che pure ci ha lasciato interdetti è che a compiere una rapina ai danni di un ragazzino sia stato un uomo di oltre quarant’anni. In altri casi si è assistiti a episodi del genere, pur molto gravi, però tra coetanei nella logica del più forte che prevale su un altro magari di altra pasta. Fa specie che a rovinare un sabato sera di divertimento a un adolescente sia stato un adulto. Il clima che si respira a Napoli è questo e non è certo positivo. La pericolosità è arrivata a livelli altissimi, per un genitore è un dramma: prima una mamma e un papà erano contenti che i figli socializzassero, ora quando escono hanno l’ansia che possa succedergli qualcosa». Sui cellulari rubati, «c’è un mercato che prosegue. Quando vengono sottratti ai legittimi proprietari, poi vengono rivenduti e spesso ci sono già pronti gli acquirenti. Va tenuto quest’aspetto in debita considerazione» la sottolineatura di Pasquale. 

Il contrasto alla violenza

In queste settimane la Prefettura di Napoli con il sindaco Gaetano Manfredi e i vertici delle forze dell’ordine hanno tenuto diverse riunioni del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con l’obiettivo di prevenire gli atti di violenza, che continuano a susseguirsi senza soluzione di continuità. Telecamere di videosorveglianza, apertura delle scuole anche di pomeriggio, progetti per i ragazzi oltre chiaramente al controllo quotidiano delle pattuglie rappresentano i punti dirimenti della politica di contrasto a rapine, furti, scippi, risse.

Il sentimento di Pasquale come di tanti genitori di ragazzi per bene di questa città, è però quella di una generale insicurezza nonostante l’impegno indubbio delle istituzioni. «Apprezziamo il loro lavoro, ma non ci sentiamo sicuri noi genitori. Noi abitiamo in un quartiere popolare e sappiamo che spesso è difficile, ma la rapina a mio figlio è successa alle 19.30 e non alle 2 di notte. A quell’orario ci si aspetterebbe un minimo di controllo, anche perchè episodi del genere non si contano più. Oltre a un figlio di 15 anni, ho una figlia di 18 anni che si spaventa a scendere anche il tardo pomeriggio-sera. Ciò significa che noi genitori siamo costretti ad accompagnare i nostri ragazzi ovunque per farli stare più sereni. Ma, così, non si può andare avanti».

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ragazzini accoltellati all’Arenile, il fermato è il figlio del ras della Vanella Grassi

Finora nessun coinvolgimento diretto in dinamiche criminali. Ma una parentela ‘importante’ dal punto di vista criminale, quella di essere...

Nella stessa categoria