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venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoli, l’annuncio del sindaco Manfredi: “In arrivo migliaia di profughi ucraini”

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In vista dell’arrivo di un gran numero di profughi ucraini a Napoli e della necessità di accoglierli, il sindaco Gaetano Manfredi si è espresso sul sistema organizzativo previsto a tale scopo.

Secondo Manfredi, in arrivo decine di migliaia di ucraini

Non è chiaro il numero di persone che arriveranno in Campania, a Napoli e nell’area metropolitana. Questo perchè la distribuzione è spesso legata alla presenza di contatti sul territorio, di parenti o conoscenti. Comunque ci aspettiamo numeri di decine di migliaia di persone. Al momento non abbiamo criticità. Queste le parole del sindaco partenopeo in merito all’organizzazione messa a punto per accogliere i cittadini ucraini fuggiti dalla guerra e diretti a Napoli.

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Prevista un’ “organizzazione flessibile” da Manfredi

Manfredi ha, inoltre, spiegato la linea dell’organizzazione, evidenziando l’altruismo e la generosità di molte famiglie napoletane. “L’organizzazione deve essere flessibile. La linea che stiamo seguendo è di iniziare da sistemazioni in spazi di tipo pubblico gestiti da associazioni. C’è anche una grande accoglienza da parte di famiglie private che però va incanalata in un sistema organizzato e regolarizzato” ha dichiarato. Aggiungendo poi: “il sistema deve ampliarsi progressivamente mano a mano che arrivano le richieste“.

L’organizzazione tra sindaci e Ministero dell’Interno

Infatti, in Italia, è previsto l’arrivo di almeno un milione di profughi. A tal proposito, nelle prossime ore è prevista una nuova call tra i sindaci delle grandi Città metropolitane e il Ministero dell’Interno. Lo scopo è proprio quello di fare il punto sul sistema organizzativo d’accoglienza.

Necessaria organizzazione a lungo termine

In Italia si aspettano fino a un milione di profughi tenendo conto della presenza sul territorio nazionale di grandi comunità ucraine” ha proseguito Manfredi. Aggiungendo in merito: “Senza un’organizzazione capillare non solo possiamo avere problemi nell’immediato, ma la grande preoccupazione è sul medio termine. Dobbiamo pertanto fare in modo che la macchina dell’accoglienza sia stabile e che possa durare nel tempo”.

 

 

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