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sabato, Aprile 27, 2024
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Napoli ricorda Franco Della Corte, i figli: “Nessuno può restituirci nostro padre”

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La città di Napoli non dimentica Francesco Della Corte, il vigilante 51enne brutalmente picchiato da tre giovanissimi all’esterno della stazione Eav di Piscinola e morto in ospedale dopo due settimane di agonia il 16 marzo 2018. Questa mattina i figli di Ciccio, Marta e Giuseppe e sua moglie Annamaria hanno deposto una corona di fiori al fianco della lapide che ricorda Della Corte proprio dove si è consumata la vile aggressione sei anni fa. A organizzare la giornata di commemorazione la Fondazione Po.li.s.

A parteciparvi, anche i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale 43esimo Tasso-San Gaetano del plesso Madonna delle Grazie, poi confrontatisi con i familiari di Francesco Della Corte in un successivo incontro nell’auditorium della scuola media.

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Il ricordo dei figli di Francesco

Marta, la figlia di Francesco Della Corte, dice: «Noi siamo contenti di questa giornata anche se è difficile perché ogni volta organizzare un’iniziativa in ricordo di papà ci costa tanto. Si tratta però dell’unica strada che possiamo percorrere oggi. Papà non può tornare più indietro e cerchiamo di dare un senso a quello che è successo mandando un messaggio positivo ai ragazzi, e lo facciamo soprattutto nel posto in cui è stato aggredito visto che tanti giovani ogni giorno passano e guardano la targa in suo ricordo. La speranza è che si ricordino l’accaduto affinchè non si ripeta». 

«Abbiamo cercato di rendere il nostro dolore capace di generare qualcosa di positivo per la società – afferma Giuseppe, il figlio di Francesco – Infatti noi abbiamo fondato un’associazione che si chiama “Progetto Franco” attraverso la quale puntiamo a sensibilizzare i giovani. È un contesto, quello giovanile, problematico di questa città e attraverso i nostri racconti, sperando di salvare più giovani possibili dalla malavita».  

Le condanne

I tre ragazzi riconosciuti responsabili per la morte di “Ciccio”, all’epoca dei fatti minorenni, hanno rimediato una condanna di 16 e mezzo a testa nel gennaio del 2019, con il processo celebratosi con il rito abbreviato. Nel luglio 2019 la Corte Suprema di Cassazione ha rinviato nuovamente il processo in Appello, conclusosi nell’ottobre 2020 con l’esclusione dell’aggravante della crudeltà a carico dei tre minori e con una condanna a 14 anni e mezzo (pena ridotta dunque di due anni) per tutti gli imputati. Infine. il 23 novembre 2021, la Corte Suprema di Cassazione ha i ricorsi e confermato le condanne ai tre ragazzi.

Marta Della Corte ammette come questo sia «un altro duro colpo, da giurista capisco il senso rieducativo della pena ma da familiare di una persona uccisa senza motivo, è dura accettare di una pena da 14 anni e mezzo e che possano uscire con permessi o farsi le foto poi divulgate sui social». Alla domanda su un possibile contatto con i familiari dei tre responsabili della morte di suo padre, Marta risponde così: «Non siamo mai entrati in contatto con i familiari dei responsabili né noi li abbiamo cercati. A un certo punto abbiamo capito che la cosa migliore per noi era chiudere con queste persone e che cosa fanno attualmente. Di fronte a questo siamo impotenti e quindi l’unica soluzione è guardare solo alle nostre vite».

Il Commento da Polis

«Mi piace ricordare Francesco Della Corte come un uomo buono, colpito in modo così feroce da ragazzi piccoli» commenta Enrico Tedesco, segretario generale Po.li.s. aggiungendo come il silenzio e la bontà del vigilante sono «eloquenti e la sua famiglia ha convertito il veleno in miele, in cose positive per la nostra città e l’alimentazione per i ragazzi delle scuole che sull’esempio di Francesco costruiscano il proprio futuro. È questo il miracolo, per fare anche in modo che quanto accaduto a Francesco non si ripeta».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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