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La lotta di Nino D’Angelo contro la depressione: “Sono crollato”

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Ieri pomeriggio Nino D’Angelo è stato ospite a Domenica In e durante la trasmissione Rai ha regalato un’intervista emozionante a Mara Venier. Il cantautore napoletano ha ripercorso i momenti più significativi della sua lunga carriera, caratterizzata da grandi successi, ma anche dalle sfide personali e professionali che ha dovuto affrontare. Con la sua autenticità, D’Angelo ha condiviso riflessioni profonde sulla sua evoluzione artistica e sul legame con il pubblico che lo ha sempre sostenuto.

L’attore e cantante napoletano ha raccontato anche del momento difficile vissuto in seguito alla scomparsa del suo genitore. “Tutto è partito con la perdita di mia madre, sono crollato, non volevo più essere vivo per mia mamma“. E i figli? Chiede Mara. “Si diventa padre veramente quando non si è più figli. Mi sono sposato giovane, con il successo, che è nata mamma, a 15 anni ha avuto un figlio”. Poi il racconto del successo: “Quando hai tutto è più difficile essere felici”, ma i nipoti “sono i miei diamanti”.

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Un brutto episodio a Napoli per Nino D’Angelo

Parlando di Napoli a Verissimo, il cantante ricordò un brutto episodio risalente a qualche anno fa: “Mi hanno sparato in casa. Mi sono spaventato moltissimo soprattutto per i miei figli. Mia moglie non ha più ragionato, ha fatto la denuncia e ha deciso di andarsene. Io per amor suo l’ho seguita. Non sono stato io ad andarmene dai napoletani. I brutti napoletani mi hanno cacciato”. Tra i dolori più grandi, la perdita della mamma Emilia. “Quella forza non te la può dare nessuno. Non si può trovare un’altra mamma. Puoi trovare un altro amore, ma un’altra mamma non c’è”, ha detto il cantante, visibilmente commosso.

Il cantante parlò anche dei pregiudizi che ha vissuto nel corso della sua carriera a causa delle scelta di cantare in napoletano: “Il pregiudizio è stato la montagna più grossa da scalare. Ho partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1986. Avevo tutti contro perché cantavo in napoletano, volevano che traducessi la canzone in italiano, a un certo punto ho pensato di mollare, di tornare a casa”. 

L’artista ha poi affermato: “Adesso si usa cantare in napoletano, ma allora no. Io ero il terrone d’Italia”. Infine, la rivelazione: “Quest’anno mi avevano proposto anche di cantare con Ghali, ma volevano farmi cantare in italiano. Io sono orgoglioso di essere italiano, ma sono soprattutto napoletano. Sapessi quanto è bello essere napoletani”.

 

 

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