C’è anche il nome del boss Marco De Micco nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA. L’esponente di spicco della camorra di Ponticelli, insieme a molti affiliati al gruppo criminale, è stato raggiunto da pesanti accuse aggravate dal metodo mafioso.
Il blitz a Ponticelli
Stamattina circa 350 operatori della Polizia di Stato stanno dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 60 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al furto, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, possesso ingiustificato di armi e ordigni esplosivi, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione.
La scarcerazione del ras dei De Micco
Ieri è stato scarcerato Ciro Naturale poiché è stato ritenuto incompatibile con il regime carcerario. La luce degli inquirenti su il ras si era accesa nel luglio dello scorso anno quando fu ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco all’addome, alla clavicola e all’orecchio sinistro. Un raid di stampo chiaramente camorristico e logicamente collegato alla faida di Ponticelli.
Ricoverato in ospedale, Naturale tornò poi sul territorio dove, insieme al figlio e al cognato, avrebbe intrapreso azioni intimidatorie, consumate anche con l’uso di armi da fuoco, nei confronti di soggetti che non avevano pagato rilevanti partite di droga per decine di migliaia di euro. I due, insieme al cognato, sono stati infatti accusati della tentata estorsione ai danni del presunto spacciatore “Gigino”, che sarebbe stato anche picchiato a schiaffi dal figlio del ras, mentre Naturale senior lo avrebbe minacciato al telefono.