Verso le 00.30 di stanotte un detenuto iracheno di 31 anni ristretto nella Casa Circondariale di Salerno, positivo al Covid-19, che era stato condotto al pronto soccorso dell’ospedale cittadino per una visita urgente, mentre era in procinto di essere sottoposto a tac, dunque in circostanze in cui necessariamente gli uomini di scorta devono tenersi a distanza, sebbene con le manette ai polsi, si è dato alla fuga dapprima scavalcando una finestra interna e poi guadagnando l’uscita. Prontamente inseguito dai tre poliziotti penitenziari di scorta, è riuscito a far perdere le proprie tracce. Scattato l’allarme, circa due ore dopo l’evaso è stato rintracciato dalla stessa Polizia penitenziaria e non senza difficoltà, dopo una colluttazione, riassicurato alla giustizia. Un poliziotto penitenziario durante l’inseguimento ha riportato traumi alla spalla e al ginocchio giudicati guaribili in venti giorni”. Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“L’episodio, sebbene in questo caso prontamente risolto grazie alla tempestività dell’inseguimento e alla professionalità degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria coinvolti, ripropone i problemi della sicurezza della gestione della detenzione e della sanità carceraria che continuano a non essere efficacemente affrontati né a livello politico né a livello amministrativo. Nelle ultime settimane, peraltro, si sta assistendo a un certo valzer delle poltrone al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), ma a prescindere dalle qualità, competenza, capacità ed esperienza degli interpreti per ora lo spettacolo rimane immutato e non è certamente tale da meritare applausi”, continua il segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.