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domenica, Aprile 28, 2024
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Prima panchina per disabili a Napoli, recuperata da una vandalizzata in passato

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Una semplice panchina su di un marciapiede può diventare emblema di solidarietà, come nel caso della prima panchina per disabili costruita a Napoli nella zona di Capodimonte. Dalla ricostruzione di una vecchia panchina c’è chi ha pensato di modificarne totalmente l’utilizzo dandole una nuova vita.

La panchina emblema di solidarietà 

La panchina “spuntata” sul marciapiede si presenta come una classica seduta da “strada” tegole in legno e piedi in ferro, vi è solo una differenza. Le travi che la compongono e che ne creano la base per la seduta infatti sono interrotte al centro. Questo particolare e semplice “design” permetterà la seduta sia sulle travi della base che al centro nell’apposito spazio costruito per chi è in carrozzina (e non solo).

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Quella panchina era sotto l’attenzione degli abitanti da tempo, più volte era infatti stato chiesto di aggiustare l’ormai fatiscente seduta. Ad aver bisogno di aiuto però pare essere tutto il quartiere non solo la panchina. Motivo per cui chi lo abita ha deciso di rimboccarsi le maniche e risolvere il problema da soli. ‘Chi fa da se fa per tre’ verrebbe da dire ascoltando la storia della panchina solidale di Capodimonte. Dopo tutte le richieste inoltrate c’è chi infatti  ha deciso di ridare una nuova vita alla seduta da solo, trasformandola in una panchina da record!

Priorità all’inclusione sociale” 

Carlo Restaino, consigliere della III Municipalità Stella-San Carlo all’Arena spiega: “Abbiamo presentato molte richieste al Comune per riqualificare quella panchina ma dall’amministrazione nessuno ci ha mai risposto. Finalmente, qualcuno nel quartiere si è dato da fare e lo ringraziamo“.

Il consigliere continua spiegando: “le ‘panchine inclusive’ sono panchine con uno spazio lasciato libero per consentire il posizionamento della sedia a ruote o di passeggini o di deambulatori“. “Si tratta di un posto inclusivo posizionato al centro della panchina e non ai margini, come avviene abitualmente e rappresenta un preciso messaggio di aggregazione lanciato in modo fermo e deciso“. Continua poi spiegando come lo spazio al centro: “sottolinea l’importanza di porre le persone al centro della progettazione della città e degli spazi pubblici”.

Credo fortemente che anche la nostra città debba fare in modo di offrire maggiori opportunità di dialogo e socializzazione a tutti i cittadini, in particolare alle persone disabili e con difficoltà motorie, che rischiano di sentirsi estromesse anche nel semplice gesto di sedersi e colloquiare con il vicino di seduta“. E conclude: “L’inclusione sociale sarà al centro delle priorità del programma che proporremo alla città per abbattere ogni barriera architettonica presente e creare occasioni di inclusione reale per tutti“.

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