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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Racket del pane, condannati i ras dei nuovi Lo Russo

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Poteva andare peggio. Nonostante la pesante accusa di estorsione aggravata i nuovi ras della mala di Miano, guidati da Giovanni Perfetto e Salvatore Di Vaio, hanno ottenuto un consistente sconto di pena. Questa la decisione della Corte d’Appello di Napoli (III sezione) che ha rideterminato le condanne già inflitte in primo grado ai due ras a capo del gruppo nonchè a Alessandro Festa, Cosimo Napoleone, Raffaele Petriccione e Fabio Pecoraro condannandoli a 7 anni di reclusione a testa mentre per l’altro imputato Vincenzo Pagliaro la condanna è stata di otto anni.

Accolte dunque le argomentazioni del collegio difensivo costituito dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Rocco Maria Spina. “Da oggi in poi qua comandiamo noi” e per stare tranquillo, un noto panettiere titolare di vari negozi tra Napoli e provincia, è stato costretto a consegnare, a fine mese, 3mila euro “quale tassa (mensile, ndr)” sui suoi guadagni “per contribuire alle ‘mesate’ (stipendi, ndr) per le mogli dei carcerati”.

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UNA PRESSIONE ASFISSIANTE

E’ uno degli episodi estorsivi documentati tra i quartieri Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella di Napoli dai carabinieri della Compagnia Vomero quando scattarono le manette per il gruppo di Di Vaio e Perfetto. Una pressione costante. Asfissiante. Tanto da spingere una delle vittime del racket a denunciare dopo l’ennesima ‘richiesta ‘ ammantata da minacce.

Si arrivò così alla denuncia del commerciante e all’emissione a tempi di record del decreto di fermo contro i nuovi ras del racket di Miano. Sono stati i poliziotti della squadra mobile (dirigenti Alfredo Fabbrocini), del commissariato Scampia (guidato da Giovanni Mandato) e i carabinieri della compagnia Vomero a spezzare sul nascere le velleità del neogruppo che voleva occupare le caselle di potere criminale a Miano e Piscinola.

IL GRUPPO PERFETTO

Gruppo capeggiato da Giovanni Perfetto (fratello di Raffaele storico ras dei Lo Russo) e Salvatore Di Vaio. Oltre a loro in manette finirono Cesare Duro, Alessandro Festa, Cosimo Napoleone, Vincenzo Pagliaro, Fabio Pecoraro e Raffaele Petriccione detto Rafele o’ pazz. Ad una delle vittime, un commerciante del settore del pane, era stata chiesta una tangente da 12mila euro in pochi giorni. E così l’uomo, sentitosi alle strette e impossibilitato a sostenere una richiesta estorsiva così grande lo scorso 5 luglio ha chiesto aiuto allo Stato formalizzando la denuncia ai carabinieri. Pochi giorni prima la compagna aveva chiesto uno ‘sconto’ a Salvatore Di Vaio che per tutta risposta aveva dichiarato di ‘doverne parlare con zio Giovanni’ intendendo Giovanni Perfetto con ciò confermando la nuova leadership del gruppo.

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