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venerdì, Maggio 31, 2024
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Rischio nucleare, la Protezione civile diffonde i documenti: “Cosa fare per mettersi al sicuro”

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È stato diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile il documento tecnico di riferimento per la definizione dei contenuti dell’informazione preventiva alla popolazione per le emergenze previste dal Piano Nazionale e per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, per la cui redazione il DPC si è avvalso del Comitato per l’informazione alla popolazione sulla sicurezza relativa alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, previsto dal comma 1 dell’articolo 197, del decreto legislativo 31 luglio 2020, n.10.

Rischio nucleare, la Protezione civile diffonde i documenti

Tale documento fornisce indicazioni circa l’indirizzamento degli enti interessati ai diversi livelli e dei comuni rispetto alle attività di informazione preventiva alla popolazione per le emergenze previste dal Piano succitato, e indica quali debbano essere i contenuti minimi dell’informazione alla popolazione in caso di emergenza, quali i provvedimenti di protezione sanitaria applicabili e il comportamento da adottare in caso di emergenza radioattiva. Obiettivo prioritario è quello di informare tempestivamente la popolazione che rischia di essere coinvolta o è interessata da un evento radiologico/nucleare, già a partire dalla fase di preallarme, in modo tale da evitare o contenere al massimo le reazioni imprevedibili.

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Il lavoro comprende i contenuti tecnico-scientifici sul rischio radiologico e nucleare utili per le Autorità, i soccorritori e la popolazione potenzialmente esposta ed è articolato in due parti. Assieme al documento tecnico, che comprende anche una parte dedicata ai rapporti con i media, ne è stata pubblicata anche una sintesi semplificata divulgativa finalizzata a rendere i contenuti direttamente fruibili anche al più vasto pubblico.

Rischio nucleare, ora anche Kim minaccia: ”Pronti a colpire con armi atomiche”

Non basta l’escalation sul fronte russo-ucraino e la minaccia di una terza guerra mondiale nucleare su larga scala. Ora anche il leader nord-coreano, Kim Jong-un (in foto), arriva a paventare l’uso di armi nucleari. Lo fa dopo i recenti lanci di missili da parte del Paese in risposta alle esercitazioni congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud, che avevano il compito di simulare un attacco alla Corea del Nord con armi tattiche nucleari e di mandare un “chiaro avvertimento” ai nemici del regime. La Corea del Nord ha compiuto sette round di lanci missilistici in quattordici giorni, tra il 25 settembre e il 9 ottobre, tra cui quello di un missile balistico a raggio intermedio (Irbm) che ha sorvolato il Giappone. Kim, sottolinea l’agenzia di stampa nord-coreana Korean Central News Agency, ha guidato le operazioni, che hanno dimostrato “l’efficacia e la capacità concreta di combattimento delle nostre forze di combattimento nucleare” di essere pronta a colpire e distruggere bersagli “in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo”.

Citato il test missilistico del 25 settembre scorso come simulazione di un attacco con testate nucleari

Aveva come compito quello di controllare l’affidabilità dell’intero sistema di gestione delle armi atomiche. Il test di un missile balistico che ha sorvolato il Giappone settimana scorsa, finendo nelle acque dell’oceano Pacifico 22 minuti dopo il lancio, è descritto dalla Kcna come “un messaggio più potente e chiaro ai nemici” e il vettore usato è identificato come “un nuovo tipo di missile balistico a raggio intermedio terra-terra”.

Nei sette test portati a termine da Pyongyang nelle scorse due settimane, “sono state mostrate appieno” le capacita’ militari nord-coreane, prosegue il comunicato dell’agenzia del regime, e i test hanno mostrato il grado di preparazione delle Forze Armate. Kim ha poi chiuso, ancora una volta, la porta al dialogo con Stati Uniti e Corea del Sud, dopo che il mese scorso aveva definito “irreversibile” il processo di trasformazione della Corea del Nord in un Paese dotato dell’arma atomica.

Le parole di Kim

“Non abbiamo contenuti per il dialogo e non sentiamo la necessità di farlo”, ha detto Kim. Ha minacciato di prendere “tutte le contromisure militari, se necessarie” per contrastare le “instabili circostanze di sicurezza” nella penisola coreana. Con l’ultima escalation, il 2022 si conferma – con ancora oltre due mesi prima della fine – come l’anno in cui la Corea del Nord ha compiuto il maggiore numero di lanci di missili. Il lancio dell’Irbm che ha sorvolato il Giappone ha attirato la condanna internazionale ed è stato discusso anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato venerdì scorso nuove sanzioni contro l’approvvigionamento di carburante da parte della Corea del Nord. Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ha nuovamente definito “assolutamente intollerabili” i lanci di missili, che rappresentano, ha detto, “una chiara violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite”.

 

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