13.3 C
Napoli
domenica, Aprile 28, 2024
PUBBLICITÀ

Rosa aveva una malattia, la dichiarazione del marito Umberto: «Non è morta per questo»

PUBBLICITÀ

Sarà l’autopsia a fare luce sulla morte di una donna, Rosa Andolfi, avvenuta mercoledì scorso nell’ospedale Evangelico Villa Betania di Napoli, dopo avere dato alla luce un bambino. Dopo avere disposto il sequestro della cartella clinica la sezione «colpe professionali» della Procura di Napoli si accinge ad aprire un fascicolo a carico di ignoti, verosimilmente ipotizzando il reato di omicidio colposo, finalizzato proprio all’esecuzione dell’accertamento autoptico. La vicenda è stata resa qualche giorno, attraverso un comunicato, dalla stessa clinica, dotata di una struttura specializzata in neonatologia. La donna, secondo quanto si legge nel comunicato, era giunta nel nosocomio lunedì scorso, dichiarando un quadro clinico giudicato estremamente complesso dai sanitari. Lì è stata ricoverata e ha partorito, mercoledì, dopo una serie di accertamenti. Ma le sue condizioni di salute si sono aggravate fino a determinarne il decesso, cinque ore dopo la nascita del figlio, un maschietto.

Questa notte il marito Umberto ha affidato a un lungo post sui social il suo dolore chiarendo che Rosa era affetta da “sindrome di Tourette e che nonostante questa porti a problemi psicofisici o neurologici non impedisce a chi soffre di questa malattia di poter subire un’operazione’. Nei giorni precedenti al parto Rosa ha un po’ di affanno ma questo, secondo Umberto, non aveva preoccupato i medici. In un altro passaggio Umberto racconta di quei tragici momenti ” Quel mercoledì mattina, giornata del fatale intervento, la portano in mia presenza dal cardiologo per capire questo asma da cosa provenisse visto che se fosse stato tale la cura di cortisone, aerosol avrebbe fatto subito effetto, dove le fecero un accurata ecografia al cuore e rilevava che non c’era alcun tipo di problema cardiaco. Dopodiché misurava sulle dita il livello di ossigeno nel sangue ed era buono e persino visitate le spalle non c’era niente di ostativo all’intervento a parte una laringite. Così io dissi e questo affanno da cosa proviene? Lui chiamò al telefono l’anestesista al piano superiore per consultarsi e attaccato il telefono disse che era un discontrollo dei muscoli larofaringei dovuti alla sindrome di cui soffriva e misto ad uno stato ansioso e di tensione; e che in conclusione per lui poteva essere operata subito perché non aveva motivi per non farlo”. Nella nota diffusa ieri il direttore sanitario Antonio Sciambra ha specificato che Rosa Andolfi era affetta «due patologie congenite differenti e una patologia respiratoria cronica». Per l’avvocato Amedeo Di Pietro, difensore del fratello della giovane vittima, i sanitari «che erano a conoscenza dei problemi respiratori della loro paziente», e che «hanno deciso di farla partorire con un cesareo, hanno avuto vari giorni di tempo per decidere le modalità del parto, sulla base della analisi cliniche effettuate». La salma di Rosa Andolfi si trova ora nel Secondo Policlinico.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Rischia di annegare in piscina a Ischia, bimba salvata in extremis da bagnino e personale medico

Oggi pomeriggio i carabinieri della stazione di Casamicciola terme sono intervenuti all’interno di un parco termale dove per cause...

Nella stessa categoria