Ennesima polemica a Sant’Antimo per il dimensionamento previsto per la scuola media Giovanni XXIII.
Il sindaco Aurelio Russo ha difeso la sua scelta e commentato così la vicenda su Fb:
“Ho ricevuto, su whatsapp, un messaggio registrato da quella che sembra una docente della scuola media Giovanni XXIII, inviato a tutti i genitori di quella scuola, in merito alla organizzazione di un flash-mob per protestare contro la chiusura di quella scuola. Premetto che il diritto di protesta è sacrosanto ed è garantito a tutti, ma a me non piace che qualcuno “interpreti” le mi intenzioni e diffonda notizie non vere, per aizzare gli animi.
E che tutto questo venga, per giunta, strumentalizzato dalla politica locale. Intanto voglio precisare, come ho già fatto, che la Giovanni XXIII, non solo non sarà chiusa, ma sarà ricostruita nuova con criteri moderni ed a norma antisismiche nei prossimi anni. Non credo che a nessuno possa mai dispiacere. Per il resto e tanto premesso, la mia è una proposta di riorganizzazione della scuola cittadina, alla luce della RIDUZIONE DELLA NATALITÀ degli ultimi anni.È una proposta posta nelle forme corrette, coinvolgendo nella discussione i dirigenti e gli istituti, dai quali, per la verità, mi aspettavo ben altra qualità di discussione, che non solo: chiude questa scuola, oppure si sposta questo Dirigente, oppure ancora non voglio fastidi.La verticalizzazione necessaria agli istituti comprensivi, per garantirne funzionalità e continuità, nei quali tutti dovrebbero essere presenti scuola materna, elementare e media, (non larvali) e che nell’astrusa riforma del 2012, non era affatto rispettata, con la mia proposta, invece, viene garantita.
C’è una proposta organizzativa praticabile alternativa alla mia? Ben venga!Questo mi aspettavo dalla discussione; ma non mi si venga a dire: non decidiamo nulla.
Aspettiamo che un istituto scenda sotto la soglia così, di ufficio, sarà abbinato ad un altro.Rivendico il diritto, anzi il DOVERE di programmare la scuola cittadina, discutendone con tutti, senza che commissari o provveditorati decidano al nostro posto.Perché, con la sciagurata delibera del 2012, (contro cui nessuno parlò) noi abbiamo determinato queste condizioni e noi dobbiamo risolverle.Infine, completando istituti di scuola elementare con quelli di scuola media, il rimescolamento del corpo insegnante sarebbe minimo, per cui ogni bambino o ragazzo continuerebbe a mantenere i propri.Così è successo nel 2012 quando la Nicola Romeo fu riunita alla Pietro Cammisa e non mi sembra siano successi disastri.In ultimo, una proposta di dimensionamento non è contro legge, anzi la segue; perché le linee di indirizzo regionali, indicano con precisione i casi in cui è necessario procedere. E questo è uno di quelli.Spero ancora che la discussione sia riportata nel giusto ambito della programmazione e smetta di essere strumentalizzata dagli interessi di pochi e dalla politica locale”.