11.3 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

Scampò al terremoto di Ischia, Ciro premiato dal Presidente della Repubblica

PUBBLICITÀ

Sedici ore tra le macerie. Con il coraggio di un leone, mica di un bambino di dodici anni. Sei mesi dopo, il piccolo Ciro non dimentica. Terremoto di Casamicciola, 21 agosto 2017: fece coraggio al piccolo Mattias, il fratellino. Senza perdersi d’animo, mai. Tutta l’Italia col fiato sospeso, finché non fu issato su, dalla palazzina accartocciata di via Serrato: applausi e commozione, anche gli straordinari vigili del fuoco piansero.

Come scrive La Repubblica ora Ciro Marmolo diventerà “alfiere d’Italia”, con altri 29 eroi nazionali. Storie di coraggio. Di chi sa gettare il cuore oltre l’ostacolo, anche se sembra insormontabile.

PUBBLICITÀ

Ha voluto così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nella zona rossa incontrò i genitori e i tre bimbi, compreso il piccolo Pasqualino, miracolosamente illeso in quella interminabile notte che Ischia non dimentica.
Ventinove attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a ragazze e ragazzi che si sono distinti nella partecipazione, nella promozione del bene comune, nella solidarietà, nel volontariato e per singoli atti di coraggio. Giovani – si legge in una nota – nati tra il 1999 e il 2007, che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese.

E la motivazione per Ciro fa tremare mamma e papà, che hanno ricominciato in una casa a Serrara Fontana, lontano dall’epicentro, donata loro dalla Diocesi di Ischia. E’ qui che oggi vive, con i tre fratellini, anche l’ultima arrivata, Dalila Grazia: era nel pancione di mamma Alessia, mentre la terra tremava. “L’abbiamo chiamata così perché è stata veramente una grazia”, spiegano i genitori.

Ciro la coccola e sorride, in attesa del riconoscimento che – a sei mesi dal sisma – continua a sottolineare la straordinarietà della sua notte tra le macerie: “Il suo coraggio e la sua prontezza di spirito sono diventati simbolo di riscatto dopo il terremoto che ha colpito il comune di Casamicciola, nell’isola di Ischia.

Nelle ore più tragiche seguite al sisma, è rimasto bloccato per molte ore, insieme al fratellino di 7 anni, nelle rovine della propria abitazione. Da sotto le macerie ha guidato i soccorritori, ha incessantemente incoraggiato il fratello e alla fine entrambi sono stati messi in salvo”.
Il dialogo costante con i soccorritori, la promessa di una pizza, il dialetto napoletano che si incontra con quello toscano: fotogrammi di una storia tremenda, dal lieto fine.

“È successo tutto in modo velocissimo – raccontò – Mattias era sul letto e io ero in cucina. A un certo punto, si è sentito un rumore: bubububu. E ci siamo ritrovati tutti e due sotto il letto. È stata una fortuna: se non ci fosse stato il letto, saremmo morti perché è caduto tutto”.

La testa di Mattias sanguinava. Lui, però, ci ha sempre creduto: “Sentivo le squadre dei soccorsi che erano già arrivate. Allora ho detto: dai, ce la possiamo fare. In realtà in un primo momento ho pensato che gli altri fossero tutti morti. Invece, quando ho sentito la vicina che gridava: ‘Ciro, non ti preoccupare, Pasqualino tuo fratello è vivo’, mi sono dato coraggio. Ho detto a Matti: fermo, niente panico, vedi se riesci a dormire. Anche se era impossibile”. Ma l’impossibile, in questa storia, non esiste. “Là sotto stavamo strettissimi – raccontò Ciro – ed eravamo presi dal panico. Ci innervosivamo, cercavamo di dare cazzotti. Però ho detto: calmiamoci un attimo, fermiamoci perché altrimenti qui cade qualche pietra. Cercavamo di stare fermi il più possibile e di urlare per cercare aiuto. C’è stato un momento in cui avrei preferito che fossimo svenuti, solo svenuti, così almeno non avremmo sofferto. Ho pregato: quello che ci è successo è la prova che Dio esiste. È stato un miracolo essere tutti vivi”. Quando lo portarono su, abbracci e lacrime. “Uno mi lasciava all’altro, poi a un altro ancora. Piano piano, sempre più su. C’era tanta gente, fuori. Amici, parenti. Mi hanno fatto un grande applauso e mi hanno fatto salire sull’ambulanza”.

Il ritorno alla normalità non è stato semplice. Casamicciola alta attende una ricostruzione che tarda ad arrivare, papà Alessandro vorrebbe

ripartire ma la strada è ancora in salita (“Il vero aiuto lo abbiamo avuto soltanto dalla Chiesa”). Ciro continua a ricevere premi in tutta Italia: il premio Nassiyia per la pace, in Cilento, la partecipazione al Capri Hollywood, una vera mascotte tra i divi del grande cinema. Intanto, frequenta la prima media e tifa Napoli: il suo idolo, neanche a dirlo, Dries Mertens. Vorrebbe diventare come lui, Ciro, piccolo eroe dei giorni nostri, da oggi anche alfiere della Repubblica.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Fassino denunciato per il furto di un profumo, l’accusa: “Lo aveva già fatto”

Già in passato Piero Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1 dell'aeroporto...

Nella stessa categoria