A seguito della dichiarazione di incompatibilità del GIP De Falco, perché firmatario di autorizzazioni alle intercettazioni, lunedì 11 giugno riprende il processo per il gruppo delle Palazzine del clan Mallardo. Il procedimento continuerà davanti alla dottoressa Tirone con la richiesta di rinvio a giudizio per il gruppo delle Palazzine capeggiato, secondo l’accusa, da Catuogno Gennaro – detto O’Scoiattolo – e da Di Biase Aniello, figlio di Di Biase Michele, da cui eredita il soprannome Paparella.
L’accusa è quella di aver preso parte prima alla storica associazione di stampo camorristico nota come clan Mallardo ed, in seguito alla scissione dallo stesso, di aver diretto e amministrato una nuova e autonoma cellula criminale allo scopo di ottenere il controllo esclusivo del territorio di Giugliano in Campania.
A discutere saranno i difensori di Di Biase Aniello e di Di Nardo Francesco. I due, sempre secondo l’accusa, in accordo tra loro avrebbero estorto, con intimidazioni e minacce, una somma di denaro dell’importo non accertato ad una società di noleggio di slot machine.
Su Di Biase e Catuogno pesano infatti anche le aggravanti – oltre che per detenzione di armi e materiale esplosivo – per il reato di estorsione ai danni di una nota azienda rivenditrice di gelati, una società di fornitura di servizio ambulanze e un centro diagnostico. Sono coinvolti nell’inchiesta anche Panico Crescenzo, Pugliese Salvatore, Ciccarelli Nicola, Ciccarelli Silvano, Smarrazzo Domenico e D’Alterio Giuseppe, anch’essi per l’accusa 416 bis, ossia per associazione di stampo camorristico, e per diversi reati di estorsione perpetrati ai danni di alcune attività commerciali del territorio giuglianese.
Nomi ben noti alla cronaca che, insieme a quelli di Antonio Guarino, Michele Micillo, Michele De Simone e i figli De Simone Raffaele e le altre due ragazze sarebbero tra i presunti esponenti del Clan Mallardo che, tra il 2004 e 2005, hanno dato vita alla fazione criminale corrispondente alla zona delle Palazzine fino alla scissione dalla storica organizzazione camorristica e alla violentissima faida tra clan.