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martedì, Aprile 30, 2024
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Scommesse e infiltrazioni della camorra, 7 interdittive antimafia

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Sette interdittive antimafia adottate nei confronti di alcuni operatori del settore dei giochi e delle scommesse. I provvedimenti hanno colpito i gestori di strutture ubicate sia in città che in centri della provincia di Benevento. Ad emanarle è stato il prefetto Carlo Torlontano. Alla base del provvedimento vi è un attività investigativa rispetto ad un settore che è ritenuto in assoluto tra i più esposti al rischio di infiltrazioni e condizionamenti da parte della criminalità organizzata.

L’OMBRA DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZATA

Settore tra l’altro che ha visto un costante incremento di operatori e di conseguenza di coloro che frequentano questi locali. I provvedimenti sono stati emessi a conclusione di una attività istruttoria svolta dal Gruppo ispettivo antimafia, presieduto dal vice prefetto dirigente dell’Area ordine e sicurezza pubblica della Prefettura e composto da rappresentanti della questura, in particolare della divisione anticrimine, del nucleo operativo del Comando provinciale carabinieri, del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e della Dia di Napoli.

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Un gruppo che si riunisce periodicamente per esaminare la composizione dei vari consigli di amministrazione e le posizioni di singoli imprenditori operanti sul territorio provinciale. L’attenzione è rivolta alla presenza nelle varie attività economiche di persone che possono avere rapporti con la criminalità desumibili non solo attraverso provvedimenti della magistratura penale. Del resto con il varo del codice antimafia le prefetture sono abilitate a rilasciare la documentazione antimafia e a irrogare sanzioni come appunto le interdittive.

LE PAROLE DEL PREFETTO

“L’adozione delle interdittive è fondata sulla sussistenza di incidenze, in queste attività economiche, da parte di esponenti della criminalità organizzata – sostiene il prefetto Carlo Torlontano – ed è una concreta testimonianza del grande sinergico lavoro profuso, in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, da tutte le forze di polizia, per la prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei vari settori del contesto economico provinciale”.

I provvedimenti, aggiunge, “Rappresentano un ulteriore tangibile risultato scaturito dalla intensificazione delle attività di prevenzione amministrativa antimafia, posta in essere dalla Prefettura con l’ausilio di tutte le componenti istituzionali rappresentate nel Gruppo ispettivo antimafia”. Contro questi provvedimenti sono possibili ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.

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