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sabato, Aprile 27, 2024
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Scomparsa la giornalista Marina Ovsyannikova, aveva interrotto la Tv di Stato russa col cartello “No War”

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Che fine ha fatto Marina Ovsyannikova? È questa la domanda che milioni di persone si stanno facendo in queste ore. La giornalista russa è stata ieri protagonista di un gesto che ha dell’eroico. Durante l’edizione serale del telegiornale più seguito di Russia, condotto dalla presentatrice più amata dai russi e da Vladimir Putin, ha mostrato un cartello che dice “No” alla guerra in inglese, la lingua degli occidentali e sotto, in madrelingua, la scritta “Non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo”. Prima di partire per questa missione quasi impossibile, la reporter aveva anche postato un video sul suo profilo Facebook, che è una requisitoria appassionata sulla complicità della propaganda in questa tragedia.

Subito dopo l’andata in onda del coraggioso gesto, uno schieramento di auto della polizia e dei blindati hanno circondato la torre di Ostankino, sede della Tv di Stato. Da quel momento in poi le notizie su Marina Ovsyannikova sono sconnesse e confuse: in pratica di lei non si sa più nulla, o poco e niente. Dopo essere stati informati in modo ufficiale del fatto che Marina era stata fermata, gli avvocati di Ovd-Info, l’associazione indipendente russa che combatte la persecuzione politica, hanno cercato di mettersi in contatto con lei. I suoi amici sostenevano che si trovasse alla stazione di polizia più vicina, attigua alla torre di Ostankino. Gli agenti hanno detto che non ne sapevano nulla. Allora la ricerca si è spostata all’interno della sede di Channel One. Ma anche lì, nessuna conferma. Una persone detenuta che, dopo quasi un giorno, non è ancora riuscita a mettersi in contatto con i suoi legali.

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Descritta dai colleghi come una professionista dura e determinata, nulla faceva presagire a ciò che la giornalista aveva in mente di fare. Nessuno ha mai avuto sentore del suo dissenso verso la guerra, nonostante fosse noto che lei sia di madre ucraina e padre russo. Igor, il marito, lavora per Russia Today, altro canale “caro” a Putin. Quando gli hanno chiesto se avesse notizie, ha risposto con un laconico “Arrivederci”.

Al momento, l’unica certezza è che Marina Ovsyannikova è stata arrestata con l’accusa di aver gettato fango sull’esercito russo tramite l’utilizzo di quelle che vengono definite “fake news”, ai sensi della nuova legge appena approvata dalla Duma, che punisce questo particolare reato con pene che possono arrivare fino a quindici anni di reclusione. Il suo account Facebook non è più raggiungibile dalla Russia, mentre il suo profilo Twitter – visibile nel resto del mondo – è probabilmente gestito da persone a lei vicine, le quali avrebbero fornito qualche informazione plausibile. Dopo una notte in una località sconosciuta, sarebbe adesso agli arresti domiciliari. È stata informata del fatto che rischia un processo per direttissima e una condanna molto pesante.

 

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