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venerdì, Aprile 26, 2024
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Scuola, riapertura il 7 gennaio ma le Regioni restano divise: la decisione in Campania

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“Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza”. Lo annuncia in una nota il Viminale, spiegando che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.

“Saremo pronti per il 7 gennaio”, ha detto la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in vista della riapertura delle scuole. C’è l’ordinanza, ci sono i protocolli e c’è la data: dal 7 gennaio la scuola italiana riaprirà finalmente le sue porte agli studenti. Ma ci sono anche i dubbi. Governatori, presidi ed esperti che invece, per prudenza, le aule preferirebbero tenerle chiuse ora ed evitare di imporre la serrata pochi giorni dopo. Come la Campania che dice no alla riapertura del 7.

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“L’impegno di tutti è stato massimo e di questo ringrazio molto i prefetti – si legge in una nota -. Grazie a questo coordinamento la scuola ripartirà più sicura con più mezzi del trasporto locale e una riorganizzazione degli orari. Chiuderla è stata tra le scelte più sofferte affrontate dal Governo, il lavoro di tutti e la collaborazione istituzionale ci consentirà di riaprirla”.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha espresso “grande soddisfazione per il risultato raggiunto” commentando il via libera alla ripresa delle scuola in presenza il 7 gennaio. “In pochi giorni – ha spiegato – i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell’unico interesse di studentesse e studenti”

Scuola: Conte, auspico ripartenza il 7/1 almeno al 50%

“Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche.
Se, come mi dicono, i tavoli delle prefetture, hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno col 50%”.

 

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