«Ti devo uccidere, ti taglio la gola». Donna minacciata a Scampia dal marito

Ha minacciato di morte la moglie puntandole un coltello alla gola: arrestato dagli agenti di Polizia ai quali aveva rivolto pesanti insulti. I. J. residente al campo rom di via Cupa Perillo a Scampia dovrà rispondere delle accuse di resistenza al pubblico ufficiale, minacce aggravate dall’uso di un coltello e lesioni personali. I fatti, ieri sera attorno alle 21 di martedì. L’uomo, che in passato ha più volte picchiato la consorte e per questo motivo più volte denunciato e destinatario di un provvedimento di divieto di dimora, è andato in escandescenze dopo che la moglie, E.P., aveva deciso di lasciarlo perché stanca di anni di vessazioni e botte. Prima gli insulti, poi calci e pugni e alla fine la minaccia di sgozzamento con un grosso coltello da cucina con la donna che ha cercato di ripararsi nell’alloggio in cui viveva col marito. «Ti devo uccidere, ti taglio la gola» ha più volte gridato l’uomo. A nulla sono valsi i tentativi degli altri abitanti del campo di far ragionare I.J., deciso a mettere in pratica il suo intento bellicoso e pronto ad aggredire anche chi avesse cercato di dissuaderlo. Sul posto è giunta una pattuglia del Commissariato di Polizia di Scampia diretto dal primo dirigente Bruno Mandato che si sono trovati di fronte l’uomo a torso nudo che teneva con una mano i capelli della donna e con l’altra l’arma bianca pericolosamente vicino alla gola della malcapitata. «Sbirri di m., vi ucciso» avrebbe poi gridato il residente del campo rom agli indirizzi dei poliziotti che soltanto approfittando di un breve momento di distrazione sono riusciti a bloccarlo ed arrestarlo ricevendo il ringraziamento sia della povera donna oggetto di minacce, costretta alle cure in ospedale dove le sono state riscontrate ecchimosi e graffi guaribili in 7 giorni, che degli altri abitanti del campo rom di via Cupa Perillo.