«Antonio Mennetta voleva uccidere Giovanni Esposito ‘o muort e aveva deciso di andarlo a prendere fino a casa». E’ questo un particolare inquietante relativo all’ultima ordinanza, quella sui legami tra i Di Lauro e la Vanella Grassi. L’episodio, raccontato ai magistrati da Felice Leonardi fa riferimento ai tentativi da parte di quelli di Secondigliano di colpire duramente gli Abete-Abbinante all’epoca della terza faida. «Mennetta mi disse che si stava organizzando con dei finanzieri per salire direttamente a casa di Esposito, sequestrarlo e poi ucciderlo in un altro luogo. Mennetta disse che se fosse riuscito in questa cosa avrebbe commesso una cosa eclatante che solo la Vanella poteva fare. So che un gruppo di tre, quattro finanzieri erano sotto la casa di Esposito in uniforme e con l’auto di servizio. So che non riuscirono ad entrare perchè Esposito e la donna che era con lui, che poi seppi che era la moglie, non aprirono il cancello che dà accesso alla casa.
L’episodio è stato confermato anche da Giovanni Leonardi che ha raccontato di un summit tenutosi presso una villetta di Lago Patria o del corso Italia:«A quell’incontro era presente mio padre Antonio Mennetta, Rosario Guarino e Umberto Accurso. Mennetta disse che tramite Ciro Cortese si poteva utilizzare un finanziere e andare da Esposito e farsi aprire la porta con una scusa»
