Era accusato di essere uno dei vertici di un’associazione dedita al traffico di droga dalla Colombia verso l’Italia. Accuse pesanti che non hanno però Impedito al gip di Napoli di scarcerare Maurizio Manca concedendogli la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari. Decisive le argomentazioni dei difensori di Manca, gli avvocati Luigi Senese e Roberto Cuomo. Secondo l’accusa il gruppo di cui Manca faceva parte importava grandi quantitativi di droga utilizzando come copertura la commercializzazione del caffè.
Le indagini, svolte dai finanzieri del Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, avrebbero consentito di disvelare l’operatività del gruppo, con base operativa a Giugliano, dedito all’importazione dalla Colombia e da Panama di ingenti partite di cocaina “sintetizzata” in merce di copertura (fertilizzante organico e caffè macinato).
Lo stupefacente, trasferito via mare all’interno di container, una volta giunto sul territorio nazionale, attraverso complessi processi chimici, veniva estratto dal carico di copertura e, dopo una miscelazione con sostanze da taglio, immesso nel mercato clandestino napoletano. L’importazione di droga sarebbe avvenuta in base a fittizie operazioni commerciali riconducibili a società create ad hoc per dissimulare gli illeciti traffici.
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