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venerdì, Aprile 26, 2024
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«Uccidili a questi uomini di m…», giovani accoltellati in campo: tutte le accuse contro Musella

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Un lungo elenco di accuse. Quello nei confronti di Giuseppe Musella, Pino ‘o nir, figlio di Maria Licciardi. Ritenuto il ‘regista’ dell’accoltellamento di tre ragazzi dopo la partita tra ‘Bandidos’ e ‘Scugnizzi’ su un campo di calcetto a Chiaiano: nei suoi confronti nei giorni scorsi è stato convalidato il fermo dal giudice delle indagini preliminari Marco Discepolo (leggi qui l’articolo di lancio). na lite iniziata in campo e poi degenerata al triplice fischio finale che ha portato al fermo di Pino ‘o nir  figlio di Maria Licciardi ‘a piccerell, ai vertici dell’Alleanza di Secondigliano. Tutto è iniziato quando il figlio di Musella, Gennaro, ha iniziato a litigare in campo con un ragazzo di Giugliano nel corso di una gara. L’alterco è poi continuato nel post partita con Musella junior che, secondo la ricostruzione avrebbe colpito l’altro ragazzo con un coltello prelevato da uno zainetto a bordo campo. Non solo. Secondo la ricostruzione della polizia, grazie anche alla visione dei filmati di video sorveglianza, Giuseppe Musella avrebbe aiutato il figlio tenendo fermo l’altro ragazzo e agevolando così il ferimento di quest’ultimo. Musella junior, nonostante resti indagato, è stato ascoltato dagli inquirenti ma subito rilasciato grazie alle argomentazioni presentate dal suo legale, l’abile avvocato Rosario Arienzo.

Le accuse contro Musella

Da brividi il racconto di uno dei ragazzi presenti al momento dello scoppio della rissa, verbali contenuti nel provvedimento di convalida. Secondo la ricostruzione, a pochi minuti dalla fine, un ragazzo della squadra degli Scugnizzi (quello con la maglia arancione n. 5 e la scritta Allan, corrispondente, come poi accertato tramite le immagini dei filmati acquisiti in atti, a Gennaro Musella), chiedeva un cambio, usciva dal campo e si avvicinava alla panchina, dove era presente anche un uomo di mezza età, prelevava un oggetto metallico da un giubbino e lo infilava nei propri pantaloncini; poi chiedeva a gran voce di rientrare a giocare fino a quando, appena dopo il fischio che segnalava la fine della partita, incitato anche dall’uomo più anziano (che urlava “Uccidili, uccidili a questi uomini di merda”, circostanza ricordata in particolare da uno dei testimoni), estraeva l’oggetto, rivelatosi un coltello, e sferrava più volte dei fendenti all’altezza dell’addome del ragazzo con cui aveva litigato dopo averlo sorpreso alle spalle; a quel punto, nella confusione generatasi per l’intervento degli altri giocatori in campo (ben presto degenerata in una vera e propria rissa), entrava in campo l’uomo di mezza età sopra indicato (poi identificato in Giuseppe Musella), il quale aveva nella mano destra un oggetto e, dopo aver per un istante finto di “voler mettere pace”, in realtà poi avrebbe poi colpito con violenza alla testa due ragazzi trattenendone uno in modo da consentire al figlio di infliggere due colpi con il coltello alla schiena dello stesso.

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