Non c’è nessun legame tra i decessi sospetti registrati negli ultimi giorni ed il vaccino AstraZeneca. Questo è quanto emerge dalle autopsie e dagli esami sui corpi delle vittime. Nel mentre si attende anche la decisione dell’Ema, prevista per domani, sul vaccino prodotto dall’azienda svedese le cui somministrazioni sono state sospese da diversi paesi europei.
Le autopsie sulle vittime che hanno perso la vita dopo il vaccino AstraZeneca
Le varie procure hanno già disposto accertamenti sulle morti avvenute a distanza di ore o giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. Prima il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, ucciso da un infarto 48 ore dopo aver ricevuto la dose. C’è anche Mantile, professoressa di Napoli, morta qualche giorno dopo la somministrazione del vaccino. Tra i nomi anche quello di Sandro Tognatti, il docente di musica deceduto a Biella a 17 ore dal vaccino, e quello di Vincenzo Russo, collaboratore scolastico 58enne morto in Campania qualche giorno dopo il vaccino. I motivi di questi decessi, dunque, non sarebbero collegati al vaccino.
“Nonostante l’elevato numero di vaccinazioni con AstraZeneca (1,6 milioni in totale), sette casi di questa particolare trombosi è un numero superiore alla media – ha spiegato il ministero tedesco – il PEI ha evidenziato una possibile connessione tra la vaccinazione con AstraZeneca e alcuni casi di trombosi venosa cerebrale. Questa condizione è così grave (e persino fatale) che non è giustificabile continuare la vaccinazione senza ulteriori test”.
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