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venerdì, Aprile 26, 2024
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Ventrone, dal Giugliano al Napoli fino ai successi con la Juve: il mondo del calcio piange il re dei preparatori atletici

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L’ex preparatore atletico del Napoli, della Juventus di Marcello Lippi, Gian Piero Ventrone, ora al Tottenham di Antonio Conte, è morto ieri a Napoli a 62 anni. Secondo quanto riferiscono fonti dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, il decesso è avvenuto ieri alle 6,45 per una emorragia cerebrale. Era ricoverato in rianimazione. Ventrone era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli nella serata del 4 ottobre scorso e subito messo in ventilazione meccanica perché in coma. Aveva da qualche giorno scoperto di essere affetto da leucemia mieloide acuta.

È stata allestita al Fatebenefratelli di Napoli la camera ardente per Giampiero Ventrone. Lo annuncia la famiglia: la camera ardente rimarrà aperta fino a sabato. Domenica, sempre a Napoli, si terranno i funerali a partire dalle 15 nella chiesa di San Luigi Gonzaga in via Petrarca.

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La carriera

Originario di Napoli, Giampiero Ventrone, da calciatore è stato un discreto portiere di squadre dilettantistiche napoletane tra cui la Frattaminorese. Dopo aver appeso i guantoni al fatidico “chiodo” intraprese la carriera di preparatore atletico. Iniziò con il calcio femminile: Somma Vesuviana e poi Cus Napoli, entrambe le squadre allenate dal suo amico e collega Maurizio Zavino. Dopo alcuni ci fu il passaggio al calcio maschile. Iniziò nel 1985 con il Giugliano, collaborando con il tecnico Paolo Anastasio. Poi successivamente, sempre con il tecnico napoletano, approdò prima a Sarno e poi a Isola Liri dove rimase per due stagioni.

Chiusa la parentesi isolana, Ventrone approdò nel calcio professionistico con il Campania che giocava a Pozzuoli. Lì conobbe Claudio Ranieri che poi lo volle con se al Napoli. Nel club partenopeo la svolta alla sua carriera avvenne con l’avvento di Marcello Lippi al posto del tecnico romano. Ventrone incomincia così il suo lavoro accanto al tecnico viareggino.

Una carriera ricca di successi

La sua carriera ad alti livelli è incominciata nel 1994, quando Marcello Lippi lo volle per preparare atleticamente la Juve vincendo 5 scudetti, Champions League e Coppa Intercontinentale e poi in nazionale trionfando al Mondiale 2006. In seguito è stato in Francia con Ravanelli all’Aiaccio. Successivamente è stato preparatore dell’Atalanta nel 2010 e del Catania nel 2014, prima di una parentesi cinese al Jiangsu Suning con Fabio Capello e poi al Guangzhou Evergrande (staff tutto napoletano) guidato da Fabio Cannavaro.

Il ritorno con Antonio Conte

A novembre scorso Antonio Conte lo aveva voluto al Tottenham per risollevare le sorti degli “spurs” a dimostrazione che i suoi metodi erano sempre attuali. Con Antonio Conte, tra l’altro in precedenza, aveva lavorato anche al Bari e al Siena.

La campana della vergogna

I calciatori lo temevano, i suoi metodi d’allenamento richiamavano il passato fra i ‘lagunari’, corpi d’élite del Battaglione San Marco. Passò alla storia per avere introdotti nuovi attrezzi d’allenamento e per avere piazzato nel mezzo della palestra una campana, spiegandone i motivi: “Io la chiamo la campana della vergogna. Il concetto dev’essere chiaro a tutti: in questo sport non esiste un limite”. I calciatori, che si allenavano sulle note dei Queen o dei Nirvana, ma soprattutto con lo sfondo della colonna sonora di Full Metal Jacket, potevano suonare la campana prima di fermarsi, ratificando la propria resa davanti ai compagni. “Se un calciatore gli resiste è speciale”, disse di lui Zidane.

Juventus, Ventrone ha contribuito a scrivere una nuova era insieme a Lippi

Con la morte di Ventrone “se n’è andato uno dei nomi ‘storici” della Juve a cavallo dei due secoli”. È il ricordo della Juventus, che ha avuto nel suo staff il preparatore atletico dal 1994 al 1999 e poi dal 2001 al 2004. Il club bianconero ricorda il contributo di Ventrone: “Insieme a mister Lippi, a costruire e a prendersi cura di una Juve che ha vinto di tutto, in Italia e in Europa. Il suo talento più grande è stato di capire come il calcio (la tenuta atletica e fisica) stesse entrando in una nuova era. Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro”.

Capello: “La morte di Ventrone è come una pugnalata”

Fabio Capello ricorda così il preparatore atletico Giampiero Ventrone. I due hanno lavorato insieme nella stagione 2017/’18 allo Jiangsu Suning. “La notizia della sua scomparsa è stata una pugnalata. È una cosa triste, un brutto momento. Ci legava tanto affetto ed amicizia per il ricordo del lavoro fatto insieme in Cina. Ci sentivamo spesso, quasi settimanalmente. Era un uomo curioso, nel lavoro ma soprattutto nella vita. Si aggiornava sempre, era uno studioso, cercava sempre il meglio. Un ricordo dell’esperienza in Cina? L’emozione che ha provato quando è venuto a trovarlo il figlio, è stato un momento che mi è rimasto dentro”.

Castellacci: “Ventrone era sempre all’avanguardia”

“Ho saputo questa mattina della scompagna di Giampiero Ventrone: si è sentito male e se n’è andato in un attimo. Purtroppo, la leucemia fulminante non lascia scampo. Ho un bel ricordo di lui. Quando viene a mancare qualcuno si dice sempre: ci mancherà. Lui, però, ci mancherà veramente, non per modo di dire”. Così il professore Enrico Castellacci, capo dello staff sanitario della Nazionale azzurra di calcio campione del mondo nel 2006, ricorda Ventrone. “Lo chiamavano il ‘marine’, in Cina abbiamo trascorso tanto tempo assieme, soprattutto durante il periodo del Covid. Lo conoscevo molto bene e lo apprezzavo molto, per la sua meticolosità e la grande professionalità. Portava con sé valori militari, come un innato senso dell’onore e della disciplina. Del resto, militare lo era stato veramente. A tavola si scherzava e lui ci faceva sentire sempre l’inno dei berretti verdi. Era all’avanguardia, studiava sempre: gli chiedevo ‘cosa fai?’, magari avevamo la mattinata libera, e lui “devo studiare”. Però, alla fine, dava gli input giusti. I calciatori lo sentivano, con quel piglio particolare da marine. La sua figura ci mancherà realmente. Mi sembra talmente strano che non ci sia più, con quel suo sorriso. E poi, era uno che ci teneva alla dieta e al fisico; non fumava, mi diceva spesso di controllarlo. Era un fanatico della propria salute. Ma, difronte a una leucemia così cattiva e invasiva, c’è nulla da fare”.

Il Tottenham annulla la conferenza stampa

Il Tottenham ha cancellato la conferenza stampa di Antonio Conte prevista per giovedì pomeriggio in vista del match di Premier League con il Brighton dopo la notizia della morte di Giampiero Ventrone, storico preparatore atletico della Juve che attualmente stava lavorando con gli Spurs. “Conte è enormemente sconvolto“, fa sapere la società londinese.

La tragica notizia

E’ incominciata a circolare nella mattinata di ieri e poi confermata da fonti vicino al club inglese. Gianpiero Ventrone aveva continuato a lavorare fino a qualche settimana prima insieme al suo ex calciatore e poi allenatore, Antonio Conte. Poi il rientro a Napoli e il ricovero il 4 ottobre all’Ospedale Fatebenefratelli. Due giorni dopo il “marine” si è dovuto arrendere.

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