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sabato, Aprile 27, 2024
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(Video). Catastrofe in Sicilia, da Palermo a Catania: regione devastata dagli incendi

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La notte è illuminata dalle fiamme in Sicilia. “La giornata più complicata degli ultimi 10 anni“, afferma Nello Musumeci. Palermo brucia da ore, sono 187 gli interventi per esalazioni di fumo. Chiuso l’aeroporto come a Catania, la Sicilia è adesso praticamente irraggiungibile. Danni per milioni al turismo e all’ambiente. A Catania intano ieri si sono toccati i 51 gradi.

Roghi in tutta la Sicilia, morta un’anziana. La situazione all’aeroporto

Alle 10:02 c’erano ben 55 roghi accesi e i Canadair erano bloccati dal vento caldo. Evacuate abitazioni in tutti i comuni limitrofi a Palermo, ma la situazione è complicata in tutta la Sicilia. Danni anche nel Trapanese, Agrigento ed Enna. A Palermo è morta un’anziana di 88 anni, in quanto il 118 non ha avuto modo di prestarle soccorso. Chiuse le autostrade nella zona del capoluogo, è complicatissima la situazione per gli aerei. Stamattina chiuso l’aeroporto di Palermo, dopo che addirittura bruciava l’erba attorno alle piste. In mattinata ha riaperto per qualche volo in partenza, ma si aspetterà ancora per un minimo di normalità. Le immagini dall’aeroporto nel video qui di sotto.

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“Ci vorranno 15 anni per recuperare i danni”

Una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile. Non è più possibile affrontare la criminalità, condizioni meteorologiche estreme e la destrutturazione del sistema antincendio in questo modo. A ciò si associa un’evidente follia dei piromani che minaccia tutti. Un calcolo che già ammonta a vari milioni di euro ma che di fatto non è quantificabile anche per le evidenti conseguenze che tutta la Regione avrà. Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi bruciati con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo, con effetti devastanti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità“. Queste le parole di Coldiretti Sicilia, che fanno intendere la gravità della situazione. Danni incalcolabili in tutti i settori, dall’ambientale al turismo, sia in entrata che in uscita.

Sicilia palermo
Le fiamme visibili dalle abitazioni

Catania tra record di temperatura e dramma trasporti

catania

I termometri locali segnavano 51 gradi ieri a Catania, dal versante opposto della Sicilia. E dopo l’incendio del 17 luglio, all’aeroporto della città, ancora nessun progresso per la riapertura totale. E la situazione nel resto dell’isola non aiuta affatto, andando a creare un sistema a spirale che purtroppo terrà la Sicilia in ginocchio per un po’, salvo interventi straordinari. Migliaia di persone sono costrette da più di una settimana a spostamenti con mezzi pubblici del tutto inadeguati, autobus o navette straordinari che sotto quelle temperature non sono il massimo del confort, o della sicurezza. Le alternative, tolto anche l’aeroporto di Palermo, che sta altrettanto bruciando, sono i terminal di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Comiso. I profili social dei servizi pubblici tacciono, mentre oggi finalmente ci sarà un tavolo straordinario a riguardo del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Matteo Salvini. Tutto ciò fa storcere il naso, pensando a ciò che contemporaneamente sta accadendo nel nord Italia.

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