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venerdì, Aprile 26, 2024
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Vince 500mila euro al gratta e vinci, ma l’ex compagno fugge con il biglietto

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Una truffa da manuale, quella messa a punto da un cinquantenne ai danni della sua compagna. Così come nel caso dell’anziana napoletana ingannata dal tabaccaio, anche sta volta l’oggetto della truffa è un gratta e vinci.

L’ennesima truffa con i gratta e vinci

A fare da contesto: una relazione intrecciata con una donna sola, le promesse di una vita insieme e la conquista della sua fiducia. La signora, in pochi mesi e un po’ alla volta gli affida tutti i suoi risparmi. Poi, l’inaspettato colpo di fortuna: la sessantenne vince mezzo milione di euro al gratta e vinci. L’uomo, approfittando dell’incredulità della compagna, fugge col tagliando, lasciandola a mani vuote e col cuore infranto.

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Pensava fosse amore invece era una truffa

Tutto ha inizio a Bologna, nel 2016, quando la donna, una 62enne con difficoltà motoria, chiede al compagno – un 51enne di origine svizzere, tale Roberto Spano – di acquistare per lei dei gratta e vinci. L’uomo l’accontenta e, insieme ad un amico, la guarda mentre gratta il biglietto. Fin quando sul volto della signora si disegna lo stupore: capisce di aver vinto 500mila euro, ma incredula chiede conferma al compagno. A quel punto, l’uomo, accertatosi della somma in ballo, convince la sessantenne a cedergli il biglietto per “custodirlo nella cassaforte.

L’inganno del gratta e vinci falso

Nei giorni successivi alla vincita, la donna chiede con insistenza di rientrare in possesso del tagliando fortunato. Dopo una breve attesa Spano, secondo la sua denuncia, si presenta a casa e dopo averle mostrato velocemente il biglietto lo infila in una busta bianca e lo nasconde in un interruttore dell’energia elettrica: “Non riuscendo a resistere, poco dopo ho aperto la busta e dentro non c’era il mio biglietto ma una specie di collage di altri gratta e vinci tenuti insieme con del nastro trasparente. Tra l’altro oltre al mezzo milione, riportava un’altra vincita di 10mila euro. Così ho capito che era falso, non era il mio“. La signora chiama subito il compagno che farfuglia una improbabile spiegazione, poi più nulla: “Da quel giorno non l’ho più visto“. Tempo dopo le arriva un suo messaggio: “Era tutto uno scherzo, non c’era nessun biglietto vincente“.

Il processo dopo 6 anni e il rischio di prescrizione

Ci sono voluti la bellezza di sei anni per arrivare a processo, l’imputato non si è mai presentato e non hai mai fornito la sua versione. Davanti al giudice Stefano Gozzi sono stati acquisiti i verbali della parte offesa e la testimonianza dell’amico che era con lei quando ha grattato il tagliando. Il reato rischia di prescriversi in appello. Sul conto di Spano, che risulterebbe nullatenente, molti precedenti, alcuni simili e con donne come vittime. Il lotto del biglietto è stato bloccato per impedirne l’incasso.

 

 

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