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venerdì, Aprile 26, 2024
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Voti comprati a 50 euro, droga e bombe: così il clan Verde controllava affari e politica a S. Antimo e Grumo

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Due diversi gruppi criminali che avrebbero gestito a Sant’Antimo, nel Napoletano, un traffico illecito di droga, sono stati sgominati con nove arresti (sette misure in carcere e due ai domiciliari) dai carabinieri di Giugliano, guidati dal capitano Andrea Coratza, nell’ambito di un’indagine Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.  Alcuni indagati, è emerso, avrebbero provato anche ad interessarsi nel 2019 delle elezioni del vicino comune di Grumo Nevano “comprando” il voto di numerosi elettori per 50 euro; soldi ricevuti da due candidati poi eletti al Consiglio comunale di Grumo Nevano, e che nell’indagine figurano come indagati per corruzione elettorale semplice.

Quell’amministrazione eletta nel 2019 a Grumo Nevano è poi caduta.

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In carcere sono finiti:  Angelino Armando, porto illegale di arma comune da sparo; Belardo Antimo, porto illegale di arma comune da sparo; Di Domenico Salvatore associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio; Pecoraro Gaetano, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio; Ceparano Antimo, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio; Petito Carmine associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio; Rinaldo Nicola associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio

Ai domiciliari: Iannicello Francesco associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; Belardo Angela porto illegale di arma comune da sparo.

Le nove persone arrestate su ordine del Gip del tribunale di Napoli, tra cui i capi delle due associazioni criminali, Armando Angelino, 39 anni e Antimo Ceparano di 49 anni, ritenuti contigui al clan Verde, rispondono in particolare di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose. Durante le indagini sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga (hashish, cocaina e marijuana), nonché armi ed ordigni esplosivi artigianali

Nel mirino degli inquirenti anche le elezioni nel Comune di Grumo Nevano. Il clan, secondo i magistrati, si mise a disposizione di due candidati alle elezioni nel 2019, “comprando” il voto di numerosi elettori per 50 euro, e facendo così eleggere due consiglieri, Vincenzo Silvestre e Assunta Liguori, quest’ultima rieletta ancora alle scorse elezioni dello scorso ottobre. Anche per loro il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva chiesto misure cautelari, respinte dal gip, che ha ritenuto questa vicenda una corruzione elettorale semplice, senza l’aggravante mafiosa.

Pertanto i due consiglieri affronteranno l’eventuale processo in stato di libertà. Quanto basta, però, per spingere ben 28 parlamentari a firmare un documento: Sandro Ruotolo. Maria Domenica Castellone, Valeria Valente, Paolo Siani, Gilda Sportiello, Salvatore Micillo, Paola Nugnes, Vincenzo Presutto, Gianluca Cantalamessa, Carmen di Lauro, lolanda Di Stasio, Paolo Russo, Andrea Caso, Raffaele Mau-tone, Nicola Morra, Alessandro Amitrano, Doriana Sarli, Silvana Nappi, Raffaele Topo, Teresa Manzo, Francesco Urraro, Luigi Gallo, Luigi levino, Sergio Puglia, Sergio Vaccaro, Conny Giordano, Silvana Giannuzzi, Gianfranco DÌ Samo, eletti a Napoli e provincia, evidenziano che «la camorra si relaziona con l’imprenditoria, con la finanza e con la politica. E se la politica non recide i suoi rapporti con la camorra non riusciremo a sradicare questo fenomeno», e ribadiscono che «i partiti, le liste civiche, i movimenti devono impegnarsi con atti concreti e riscontrabili a non candidare alle elezioni comunali coloro i cui nomi sono associabili alla criminalità organizzata».

L’indagine, che vede coinvolte ben 42 persone, era iniziata nel 2019, dopo la serie di attentati esplosivi ai danni di consiglieri comunali e loro familiari ritenuti “ostili” al clan capeggiato da Pasquale Puca, oggi al 41 bis. Un’inchiesta, svolta con metodi tradizionali e senza l’apporto di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che ha consentito ai carabinieri di accertare i ruoli apicali di Armando Angelino (quello della compravendita dei voti a 50 euro) e Antimo Ceparano, di sequestrare nel corso delle indagini circa 15 Kg di varie droghe e individuare alcuni depositi clandestini di armi.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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