Quando ha preso la parola alla prima udienza ha raccontato di “non aver capito cosa gli fosse successo” e di “non essere in sé“ quando ha ucciso Giulia Tramontano. Alessandro Impagnatiello ha di fatto ripetuto quanto i consulenti di parte hanno messo per iscritto in una consulenza depositata dai legali alla Corte d’Assise.
Secondo gli esperti nominati dagli avvocati, l’ex barman dell’Armani soffre di un “disturbo ossessivo e paranoico“, dovuto al suo “forte narcisismo” e ha avuto “un black out“ al momento del delitto.
Sulla base della consulenza, ora la difesa punta a chiedere alla corte una perizia psichiatrica per accertare un vizio di mente. Impagnatiello, accusato di omicidio volontario aggravato, se riconosciuto totalmente capace di intendere e volere rischia la condanna all’ergastolo. Sarà sentito in aula il 27 maggio.