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giovedì, Maggio 2, 2024
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SCOMPARE A BARI, SI RIFA’ VIVO A GIUGLIANO

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LA STORIA



Il 19enne ha fatto perdere le proprie tracce l’11 maggio scorso, due settimane dopo telefonò ai genitori da una cabina di piazza Matteotti




L’appello del padre: aiutatemi a ritrovarlo. La madre: ho sentito la sua voce, non sta bene…





da GIUGLIANO




Una telefonata dalla cabina di piazza Matteotti. E’ l’unico indizio, l’unica prova che sia ancora vivo. Si riaccende a Giugliano la speranza dei genitori di Alessandro Parise, il 19enne di Bari scomparso lo scorso 11 maggio. Ha chiamato a casa, dopo dodici giorni di silenzio. Ha utilizzato il telefono di una cabina pubblica a piazza Matteotti, nel centro di Giugliano. La data è impressa a fuoco sui tabulati telefonici di casa Parise: 23 maggio, giorno della chiusura in città della campagna elettorale. Una telefonata, quanto basta per tornare a sperare. Un raggio di sole che squarcia il mistero dopo tanti giorni di silenzio. “So che è lì da voi, a Napoli: aiutatemi a ritrovarlo”. Sono le parole di un padre trafitto dal dolore. Sono le parole di Domenico Parise, che non riesce a rassegnarsi alla scomparsa del figlio. “Io e la mia famiglia siamo molto preoccupati perché il ragazzo ha mostrato la sua depressione già due mesi fa. Non frequentava più la scuola, aveva lasciato il Liceo scientifico all’ultimo anno, aveva smesso di frequentare gli amici. Si era isolato da tutti dopo essere passato attraverso diversi comportamenti insoliti”.


In casa Parise, a Bari, stanno ancora aspettando. La speranza di ritrovare Alessandro ha la voce di una donna: Elisa Di Nicolantonio, madre del 19enne, raggiunta al telefono da “InterNapoli”. “Ci interessa solo poterlo riabbracciare o almeno sapere dove si trovi e che stia bene in salute”. Non dorme da giorni. Sfida stanchezza e disperazione vagando da un ufficio all’altro di polizia e carabinieri. Spera in un segnale. Che però non arriva. Si aggrappa all’idea che il giovane ritorni a casa. “Chiunque l’ha visto, si faccia avanti”. Ripercorre poi la vicenda. “Erano giorni – dice- che Alessandro si rifiutava di uscire dalla camera, si negava agli amici, i pasti li consumava a letto. Mangiava poco: si era sottoposto ad una dieta drastica. Rifiutava il medico, non voleva essere disturbato. Non usciva mai; poi improvvisamente è scomparso la notte tra sabato 11 maggio e domenica 12. Si è portato dietro pochi soldi, appena 100 euro. L’abbiamo chiamato al cellulare: ci ha detto, scherzando, che andava in villeggiatura. Da allora non si è fatto più vivo”. Poi quella chiamata. Da Giugliano. Il 23 maggio. “Sto bene, non preoccupatevi”. Nient’altro. “La voce non era quella esuberante di solito – aggiunge la donna – si sentiva che stava male”. Quando è scomparso, Alessandro indossava una t-shirt rossa dell’Adidas oppure una canottiera arancione della Champion, scarpette color argento senza lacci ed uno zainetto nero. E’ alto 1,80; capelli ed occhi castani.
A Giugliano si è anche recato il padre di Alessandro il 31 maggio scorso, ha dato la foto alla Polizia Municipale, ma del giovane non c’è ancora nessuna traccia. “Sono venuto a conoscenza che il 23 maggio si chiudeva la campagna elettorale per le votazioni locali: è probabile che Alessandro abbia assistito con tanti altri giovani”.
Gli investigatori sostengono che il 19enne sia ancora qui, a Giugliano. Diversi i sopralluoghi effettuati nel territorio. Ma il giovane sembra sparito nel nulla, risucchiato in un’assenza che lascia sgomenti i suoi genitori

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